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Alto Adige

Soccorso alpino, sostegno della Provincia per rinnovare le stazioni

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Alcune delle 22 stazioni di soccorso alpino e speleologico sono al limite delle proprie capacità e non risultano più adeguate alle attuali esigenze“.

Lo hanno annunciato oggi (13 giugno) il presidente e il direttore del CNSAS, Giorgio Gajer e Florian Seebacher, all’assessore alla protezione civile, Arnold Schuler, e al suo direttore di Dipartimento, Klaus Unterweger.

Durante l’incontro Schuler ha voluto ringraziare coloro che operano nel soccorso alpino e speleologico “per il loro instancabile impegno. Le attività del CNSAS sono essenziali per la popolazione, e per questo motivo la Provincia offre il suo pieno appoggio e sostegno per la risoluzione dei problemi“.

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22 stazioni e circa 1.500 interventi l’anno

Delle 22 stazioni di soccorso alpino, dalle quali partono ogni anno circa 1.500 inteventi (le statistiche sono in crescita), quelle maggiormente bisognose di adeguamenti sono quelle di Bolzano, Vipiteno, Appiano e Melago, dove mancano i locali necessari ad ospitare sia i soccorritori che i mezzi.

I progetti per i lavori sono già stati elaborati, ora si tratta di passare alla fase del sostegno finanziario. Particolarmente critica, secondo Gajer e Seebacher, la situazione della centrale provinciale di Bolzano, che coordina tutta la parte organizzativa e amministrativa, e che dovrebbe dunque avere la priorità assoluta.

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700 soccorritori e guide alpine

Il soccorso alpino e speleologico dell’Alto Adige, struttura di volontariato del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (CNSAS), è stato fondato nel 1954, e può contare in Provincia di Bolzano su circa 700 soccorritori alpini volontari e guide alpine di madrelingua tedesca, italiana e ladina.

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