Società
Mascherine tricolori ieri in piazza a Bolzano: “No alla dittatura sanitaria”
Le “mascherine tricolori” spezzano il lockdown: a Bolzano, Trento e in più di 60 piazze d’Italia, per dire “no alla dittatura sanitaria” e chiedere il ritorno alle urne.
In migliaia hanno protestato contro la fallimentare gestione dell’emergenza coronavirus da parte del governo giallofucsia, culminata nella fase 2, che di fatto è un proseguimento della fase 1.
Così i cittadini, stufi di un Paese chiuso in casa e con l’economia ferma, si sono organizzati spontaneamente e dati appuntamento per dare la sveglia alla Nazione, esprimendo le ragioni della protesta nel rispetto delle misure di sicurezza.
E’ la prima manifestazione organizzata sull’intero territorio nazionale dall’inizio della serrata generale, da quando Conte ha chiuso tutto e tappato gli italiani in casa.
A Bolzano la protesta contro il governo Conte è avvenuta intorno alle ore 16 e ha radunato una cinquantina di persone in piazza della Vittoria.
Prima a Roma, una cinquantina di “mascherine tricolori” sono scese in piazza verso mezzogiorno sulla terrazza di fronte al Colosseo, mentre altri due gruppi della stessa consistenza si sono riuniti a piazza Bologna e a piazza Mancini. Poi a Milano, in piazza 25 aprile: in 18 sono stati bloccati dalle forze dell’ordine e per loro sono scattate le sanzioni per violazione delle misure di contenimento del coronavirus.
Poi le “mascherine” si sono schierate in piazza Cavour a Napoli. Ma anche a Torino, Bolzano, Trento, a Trieste e Gorizia. A Verona e Padova, a Parma e La Spezia. A Firenze, Arezzo, Perugia. A Chieti e a L’Aquila. A Foggia e Bari. In molte città sono scattati i fermi e le sanzioni per la violazione delle restrizioni sugli spostamenti.
“Esistono degli italiani che non si arrendono”
Mantenendo il distanziamento, i manifestanti si sono schierati alla maniera delle “sentinelle in piedi” e hanno letto un comunicato: “Questa è una manifestazione pacifica, ma determinata – hanno spiegato – Nel pieno rispetto delle distanze, con la ferma volontà di non mettere a rischio la salute di nessuno.
Siamo qui oggi per compiere un atto di libertà, per dimostrare che, nonostante il clima di terrore instaurato, esistono degli italiani che non si arrendono. Per ribadire che questa situazione è figlia degli errori di chi governa, non certo dei cittadini, che fino ad oggi si sono comportati in maniera esemplare”.
Manifestazione spontanea per chiedere lo “stop alla dittatura sanitaria” e il ritorno alle urne.
Chi ha partecipato ci tiene a rivendicare che la manifestazione è “indipendente dalla politica” e “spontanea”, un’iniziativa nata e cresciuta sui social (qui la pagina Facebook del movimento) che ogni sabato porterà in piazza diversi gruppi di persone anche in altre città italiane per chiedere innanzitutto lo “stop alla dittatura sanitaria” e il ritorno alle urne: “La parola deve tornare al popolo, non siamo noi gli untori! Nonostante la repressione e i divieti, noi manifesteremo – dicono le “mascherine” nel loro proclama – E’ un nostro diritto, ma soprattutto è un nostro dovere. Ribellarsi oggi significa amare la nostra Nazione. Perché la mascherina non è un bavaglio. Viva la libertà! Viva l’Italia!”.
“Milioni di italiani ancora non hanno visto un euro”
Le ragioni delle “mascherine” sono quelle di tutti gli italiani, che si sentono vessati da uno Stato pronto a multarli se non rispettano le regole dei Dpcm di Conte, quando sono proprio i suoi decreti a infrangere le regole, a sospendere i diritti costituzionali.
“Folle è istigare il popolo alla delazione, a fare la ‘spia’ al vicino – recita il comunicato – . Gli italiani sono costretti a sottostare a una dittatura sanitaria che sembra uscita da un film di fantascienza, ad aspettare la diretta Facebook di un premier che ci riempie di caxxate e ci tratta come bambini. E in tutto questo milioni di italiani ancora non hanno visto un euro. Dove sono le misure a sostegno dell’economia?“.
Le piazze delle mascherine tricolori
Roma: Colosseo piazza Bologna e piazza Mancini
Milano: piazza 25 aprile
Napoli: piazza Cavour
Bolzano: piazza della Vittoria
Trento: piazza Cesare Battisti
Trieste: piazza Sant’Antonio
Gorizia: piazza del Municipio
Portogruaro: piazza della Repubblica
Verona: piazza dei Signori
Vicenza: piazza San Lorenzo
Padova: piazza Mazzini
Belluno: piazza dei Martiri
Parma: piazzale Petitot
Piacenza: piazzetta di via Angelo Genocchi
Cesena: piazza del Popolo
Aosta: piazza Chanoux
La Spezia: piazza del Bastione
Firenze: piazza Poggi
Grosseto: piazza Duomo
Arezzo: piazza Risorgimento
Massa: piazza Mercurio
Siena: via Fontebranda
Lucca: via Vittorio Veneto
Pisa: mura del giardino Scotto
Perugia: piazza Vittorio Veneto
Latina: piazza Santa maria Goretti
Rieti: piazza Vittorio Emanuele II
Ancona: piazza del teatro delle Muse
L’Aquila: piazza Palazzo
Chieti: piazza Rossetti
Foggia: piazza Giordano
Bari: piazza Diaz
Anagni: via Zegretti
Gaeta: largo Belvedere Conca
Sant’Elpidio: piazza Giovanni XXIII
Voghera: piazza Fratelli Bandiera
Lanciano: piazza E. D’amico
Foligno: piazza Matteotti
Monsummano (Pistoia): piazza Giusti
Pescia (Pistoia): piazza Mazzini
Massarosa: piazza della Chiesa
Sant’Egidio alla Vibrata: piazza Umberto I
Vittorio Veneto: piazza del Popolo
Torino: piazza Rivoli
Tortona (Alessandria): piazza Malaspina
Casale Monferrato: piazza Venesio
Cuneo: largo Giovanni Audifreddi
Vercelli: piazza Mazzucchelli
Novara: corso Risorgimento
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