Alto Adige
Covid, la Provincia non recepisce il nuovo Dpcm. “Le regole ci sono già, basta rispettarle”
In Alto Adige non vi sarà un inasprimento delle regole attualmente in vigore per combattere la diffusione del Coronavirus. Lo ha deciso ieri (13 ottobre) la Giunta provinciale, al termine di una discussione che ha riguardato non solo le misure contenute nel nuovo Dpcm varato dal governo nazionale, ma anche l’andamento quantitativo delle infezioni da Covid-19 sul territorio locale.
Al termine della seduta, il presidente Arno Kompatscher e l’assessore alla salute Thomas Widmann hanno ribadito che la strada da seguire, in Provincia di Bolzano, sarà quella dell’intensificazione dei controlli e dell’elevazione di sanzioni nei confronti di chi non si attiene alle regole riguardanti utilizzo delle protezioni naso-bocca e distanziamento.
“Le regole ci sono già, basta rispettarle“, ha detto il presidente Kompatscher. I numeri legati alle infezioni vengono comunque monitorati quotidianamente, e Kompatscher ha aggiunto che “la Giunta si riserva di intervenire con nuove ordinanze qualora i dati peggiorassero e vi fosse un trend evidente e costante improntato alla crescita“.
La fonte principale della diffusione del Coronavirus viene individuata nelle feste private e pubbliche, dove le norme legate a distanziamento e mascherine non vengono rispettate in maniera puntuale.
“E’ vero che i numeri sono in crescita – ha spiegato l’assessore Widmann – ma la maggior parte dei casi si possono circoscrivere a focolai presenti in singoli comuni, aziende o scuole. I casi di pazienti sintomatici inviati a effettuare i controlli dai medici di base o dal pronto soccorso si attestano sui 25 al giorno, in linea dunque con il livello registrato nei mesi scorsi”. Widmann ha inoltre aggiunto che circa l’1% dei positivi viene ricoverato in Ospedale, “ed è questa la cifra da tenere maggiormente sotto controllo in quanto ci fornisce la misura della pressione alla quale è sottoposto il sistema sanitario“.
Sistema più pronto ad affrontare le emergenze
Widmann ha poi ribadito che, rispetto alla scorsa primavera, tutto il sistema è ora pronto ad affrontare la pandemia: sia per quanto riguarda i posti a disposizione in terapia intensiva, che sono aumentati, sia per quanto riguarda il numero dei test.
“All’inizio avevamo una capacità di 30 test al giorno, ora siamo a quota 2.500“, ha spiegato Widmann, aggiungendo che non appena da Roma arriverà il via libera alle modifiche della procedura di quarantena (da 14 a 10 giorni e da 3 a 2 tamponi negativi per essere considerati guariti), tutto funzionerà in maniera ancora più efficiente.
“Avremo a disposizione 500 test al giorno in più – ha aggiunto l’assessore – da utilizzare per individuare altri casi“. Il presidente Kompatscher ha poi concluso ribadendo l’appello alla popolazione a rispettare le regole su distanziamento e utilizzo delle mascherine quando non vi è la distanza minima fra persone non conviventi.
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