Italia ed estero
Si accende lo scontro tra Ong e Governo. Arriva anche il parere dall’Ue: i salvataggi sono un dovere
La vicenda sullo sbarco selettivo dei migranti nel porto di Catania si infiamma. Un braccio di fra Governo e Ong, con Salvini che attacca: “Sono viaggi organizzati, bisogna stroncare questo traffico di esseri umani”.
Uno scontro che dai porti si trasferirà quasi certamente nelle aule di tribunale. Infatti, sembra pronto il ricorso al Tar del Lazio e al Tribunale Civile di Catania contro il decreto italiano che chiede alle imbarcazioni di tornare nelle acque internazionali. “Noi non andremo da nessuna parte. Sono arrabbiato il Governo italiano mi sta chiedendo di infrangere le leggi internazionali, le quali dicono che non posso lasciare questo posto fino a che tutti i migranti che ho salvato in mare non sono sbarcati” ha detto il capitano di Humanity one.
Nella stessa situazione di Humanity anche la nave di medici senza frontiere, dove a bordo ci sarebbero ancora 214 migranti. Non solo, ma altre navi dovrebbero arrivare nelle prossime ore proprio nel porto di Catania.
Fino ad oggi, minori, donne, nuclei famigliari e fragili sono stati fatti scendere, ma in molti dovranno restare sulle navi perché senza i requisiti per scendere e, come dice il nuovo decreto interministeriale italiano, dovranno tornare in acque internazionali.
La situazione è sotto la lente dell’Unione Europa che risponde indirettamente alla richiesta italiana di far presentare ai migranti domanda di asilo direttamente ai paesi a cui appartengono le imbarcazioni. L’Unione Europa risponde così al piano di Pinatedosi: “E’ molto difficile che sia possibile per i migranti presentare richieste di asilo direttamente sulle navi delle ong sulla base della loro registrazione nazionale”. Viene poi precisato che le leggi in materia sarebbero abbastanza chiare: i salvataggi sono un dovere.
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