Ocean Viking fermata a Brindisi, sequestro amministrativo per presunte violazioni

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Per la seconda volta in meno di due mesi, una nave di soccorso gestita dall’organizzazione non governativa SOS Mediterranée è stata sottoposta a sequestro amministrativo in Puglia. Dopo un precedente episodio a Bari, oggi è toccato al porto di Brindisi dove la nave Ocean Viking, portatrice di 261 migranti salvati vicino alla Libia, è stata fermata.

La nave, che ha attraccato questa mattina a Brindisi, rimarrà bloccata per 20 giorni. Le verifiche effettuate dalla Capitaneria di porto hanno evidenziato presunte violazioni del decreto Piantedosi, che regolamenta le azioni delle ONG in mare. A seguito di queste accuse, oltre al sequestro, è stata inflitta all’organizzazione una sanzione amministrativa.

Il fenomeno si ripete dopo il sequestro avvenuto a Bari il 30 dicembre dell’anno scorso, coinvolgendo la stessa nave e organizzazione. L’arrivo dell’ Ocean Viking a Brindisi questa mattina ha subito un lieve ritardo, arrivando alle 9:30 anziché alle 9. Nonostante questo, le operazioni di sbarco hanno avuto inizio intorno alle 10. Tra i migranti sbarcati vi era anche un cucciolo di cane al seguito di una ragazza minorenne non accompagnata.

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Inizialmente destinata al porto di Ortona, in Abruzzo, è stata poi deviata verso Brindisi su richiesta dell’ONG, che ha chiesto di far sbarcare i naufraghi nel porto messapico. Ciò ha portato a una riunione d’urgenza in Prefettura per coordinare l’accoglienza.

Mentre proseguono le indagini sulle rotte seguite dalla nave, che ora rimane ferma in porto, è iniziato il trasferimento dei migranti verso diversi centri di accoglienza distribuiti su più regioni italiane, tra cui Molise, Liguria e Marche. I 63 minori non accompagnati sono stati accolti nel centro di Restinco, a Brindisi. Le verifiche sanitarie effettuate dal personale dell’ASL di Brindisi non hanno rivelato criticità gravi, sebbene siano stati identificati dieci casi di scabbia e tre ragazze in stato di gravidanza.

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