Politica
Il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo decreto migranti
Nuova stretta sui migranti del governo Meloni con il nuovo decreto 2023. Decreto legge d’urgenza ”in 11 articoli”, come ha comunicato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi in conferenza stampa.
Il ”decreto interviene in materia di espulsione di soggetti pericolosi prevedendo una rifinitura della normativa. Per quanto riguarda i lungo soggiornanti viene precisato che l’espulsione” quando ci ”sono gravi motivi di ordine pubblico e di sicurezza dello Stato possa essere decretata dal ministro dell’Interno”.
Di seguito, sono elencati gli 11 articoli del nuovo decreto e cosa prevedono.
Espulsioni più facili – Sarà possibile allontanare dall’Italia gli stranieri pericolosi, anche se hanno un permesso di soggiorno di lungo periodo. Si prevede infatti che l’espulsione “può essere disposta per gravi motivi di ordine pubblico o di sicurezza dello Stato dal ministro dell’Interno”, dandone preventiva notizia al presidente del Consiglio e al ministro degli Esteri. Quando ricorrono gravi motivi di pubblica sicurezza l’espulsione è disposta dal prefetto. E può essere allontanato anche chi è destinatario di una misura di sicurezza. Il questore può inoltre dire no al reingresso dell’espulso che ha presentato ricorso per assistere al procedimento penale se ritiene che la sua presenza possa procurare “gravi turbative o grave pericolo all’ordine pubblico o alla sicurezza“.
La domanda di asilo reiterata non blocca l’espulsione – La domanda di asilo reiterata (dopo il diniego della prima) non bloccherà l’esecuzione di un provvedimento di allontanamento in corso. Si dispone infatti che sia il questore – e non la Commissione territoriale asilo – a esaminare la domanda dichiarandone l’inammissibilità senza impedire l’espulsione, se non sussistono nuovi elementi rilevanti ai fini del riconoscimento della protezione internazionale.
Se il richiedente asilo non si presenta, l’iter non parte – Se il richiedente non si presenta presso l’ufficio di polizia territorialmente competente per la verifica dell’identità dichiarata e per la formalizzazione della domanda di protezione internazionale, il procedimento non si considera instaurato.
Sedicenni anche nei centri ordinari – In caso di momentanea indisponibilità di strutture ricettive dedicate, il prefetto potrà inserire il minore – che a una prima analisi appare di età superiore ai 16 anni – per un periodo comunque non superiore a 90 giorni, in una specifica sezione dedicata nei centri ordinari.
Accertamenti per determinare l’età – In caso di arrivi consistenti, l’autorità di pubblica sicurezza può disporre lo svolgimento di rilievi antropometrici o di altri accertamenti sanitari, anche radiografici, volti a individuare l’età del migrante. L’autorità ne dà immediata comunicazione alla procura dei minorenni, che ne autorizza l’esecuzione.
Espulsione per chi dichiara un’età falsa – Se, sulla base degli accertamenti disposti, lo straniero è condannato per falsa attestazione sulla identità o sull’età, la pena può essere sostituita con l’espulsione dal territorio nazionale.
Tutte le donne vulnerabili, non solo quelle incinte – Il decreto inserisce poi tutte le donne e non solo quelle in stato di gravidanza tra le persone vulnerabili, “portatrici di esigenze particolari”, per le quali vanno attivati “servizi speciali di accoglienza“.
Misure per i Comuni interessati dall’arrivo dei migranti – Il decreto prevede misure di sostegno per i comuni interessati dall’arrivo dei migranti.
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