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Merano

Addio a Francesco Decembrini, artista del verde: è stato l’ideatore di Meranflora

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Classe 1950, baffi inconfondibili, un’istituzione del mondo del florovivaismo: “Dece” era un vero artista del verde. E con le sue idee e la sua inventiva ha segnato un’epoca.

Francesco Decembrini, originario di Cermes, vicino a Merano, ma da tanti anni residente a Fondo, se n’è andato ieri, all’età di 69 anni. Se l’è portato via un malore improvviso, mentre si trovava a casa, a Vasio.

Laureato in Scienze Agrarie alla Facoltà di Bologna con una tesi sperimentale, Decembrini è stato direttore delle Giardinerie Comunali di Merano per 24 anni (dal 1978 al 2002) e ideatore di Meranflora negli anni ’80, oltre che tra i ‘padri’ dei Giardini di Castel Trauttmansdorff.

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Tra la fine degli anni ‘90 e i primi 2000 ha curato l’organizzazione di una serie di congressi internazionali e dal 2003 aveva aperto il “Deverde Studio” lavorando come libero professionista.

Ha svolto diversi incarichi e attività anche per la Provincia di Trento, i Comuni della Val di Non e della Val di Sole. Sono stati tanti, ad esempio, i suoi lavori per il Comune di Cles, per il quale ha progettato il parco in località Doss di Pez, l’area verde in Viale Degasperi, l’orto botanico in località Boiara Bassa, il frutteto storico in località Piani.

Ha diretto inoltre molte edizioni di Floranaunia.

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La sua mano è riconoscibile anche in alcune realizzazioni per il Comune di Ronzone, tra cui “Il Giardino della rosa” nel 2011, il nuovo parco giochi e l’area a verde della piscina Aqualido. È stato presidente per alcuni anni dell’associazione culturale Musei di Ronzone.

Il sindaco Stefano Endrizzi lo ricorda con grande affetto. “Se n’è andato un amico personale, ma anche un artista del verde – sono le parole di Endrizzi –. Il mio dispiacere più grande è non essere riuscito a salutarlo. Ci eravamo sentiti per telefono, dovevamo programmare dei nuovi interventi al Giardino della rosa, ed eravamo rimasti d’accordo che appena possibile ci saremmo visti”.

È stato uno degli autori e promotori dello studio di vocazionalità delle aree agricole dell’Alta Val di Non per la tutela dei Pradiei – racconta il sindaco di Ronzone –. Ha lasciato traccia dei suoi lavori in tutta la valle e non solo. Sapeva essere allo stesso tempo tradizionale e innovativo”.

La sua opera ha toccato un po’ tutta la penisola: da Cesenatico a Trieste, da Riccione ad Alghero, fino ad arrivare in fondo al tacco dello stivale, in Puglia.

Il mondo del florovivaismo altoatesino, trentino e italiano perde dunque una figura importante, paesaggista e creatore di nuove interpretazioni del verde. Un grande amante dell’ambiente, del territorio, della natura.

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