Bolzano
Approvata la riattivazione dei Servizi sociali nella Fase 2
Nel corso della seduta di ieri 19 maggio, la Giunta provinciale ha approvato la delibera riguardante il “Piano provinciale per la fase di riattivazione dei Servizi sociali territoriali e per il ritorno a regime dei Servizi sociali residenziali in diversi settori”.
Con l’approvazione di questa delibera si dà avvio alla progressiva riapertura dell’attività, a partire dal 20 maggio, dei servizi sociali nei settori degli anziani, dei minori, delle donne, delle persone disabili, di utenti con problematiche psichiche o legate alle dipendenze.
Secondo l’assessora Waltraud Deeg, promotrice della delibera, si tratta di un passo importante verso la normalità “la fase successiva al Coronavirus non sarà certamente identica a quella che l’ha preceduta, è comunque fondamentale prepararsi bene, informarsi e riavviare a pieno ritmo, con le necessarie misure di sicurezza, importanti servizi di sostegno sociale”.
La ripresa avviene con una particolare attenzione alle misure di protezione con le quali deve essere tutelata, nel migliore dei modi, la salute degli utenti e degli operatori dei servizi. Queste misure sono state definite in stretta collaborazione con il Dipartimento per la prevenzione dell’Azienda sanitaria.
Dopo il passo odierno i gestori delle strutture avranno ora il compito di pianificare nel dettaglio l’apertura dei servizi di loro competenza. Singoli servizi come, ad esempio, i servizi diurni per i minori, i centri diurni per la cura degli anziani, i centri ed i laboratori diurni per i disabili sono già stati progressivamente riaperti all’accesso degli utenti.
Con la ripresa dell’attività socio-pedagogica nei centri diurni per disabili o anche dei servizi per l’attività lavorativa e la riabilitazione al lavoro verranno fatti dei passi importanti verso il riavvio della gestione normale delle strutture e, nel contempo, verranno riattivati in questo modo, secondo l’assessora Deeg, importanti servizi a favore delle famiglie.
Già ora i minori che vivono nelle strutture abitative gestite dalla Provincia, possono tornare a far visita alle rispettive famiglie durante i fine settimana. I Servizi sociali torneranno a rafforzare la loro attività nel settore della consulenza socio-pedagogica e delle visite accompagnate e protette nell’ambito dei minori.
I Servizi sociali attivi anche nel periodo dell’emergenza
Tra i servizi rimasti in attività anche in situazioni d’emergenza vi sono, ad esempio, quello di cura domiciliare e per la consegna dei pasti a domicilio.
La gamma dei servizi offerti, in un primo momento, a causa della situazione, è stata ridotta per poter continuare a garantire la prestazione di sostegno. Ora questi servizi riprenderanno progressivamente la loro piena attività ed in quest’ambito, come in tutti gli altri, è fondamentale l’osservanza delle norme di protezione e di sicurezza come l’uso della mascherina, delle dotazioni personali di sicurezza e la frequenza di una specifica formazione professionale.
I servizi rivolti alle donne non hanno interrotto la propria attività nemmeno nel periodo di maggiore emergenza. Addirittura è stata rafforzata l’offerta di accoglienza di ulteriori 18 posti nelle strutture di protezione dalla violenza e questa maggiore disponibilità è stata anche utilizzata.
E’ stato anche rafforzato il servizio di consulenza telefonica e questo tipo di servizio sarà ora possibile anche in presenza, naturalmente sempre tenendo conto delle norme previste in merito al distanziamento sociale.
Tra i servizi che hanno continuato a svolgere la loro attività anche nelle scorse settimane vi sono quelli rivolti ai senza fissa dimora ed ai profughi. Anche in questi settori restano in vigore le norme generali attualmente in vigore.
Responsabilità in merito ai servizi per gli anziani ed i disabili
Laddove è possibile una separazione e le condizioni di salute degli utenti lo consentono è ora possibile riaprire l’accesso ai centri diurni per la cura degli anziani. Restano invece ancora chiuse le strutture diurne e le mense per gli anziani, così come le residenze per gli anziani e le strutture abitative per le persone disabili.
L’assessora Deeg sottolinea a questo proposito “stiamo lavorando alacremente alla definizione di un piano generale di apertura ed a questo scopo collaboriamo con l’Azienda sanitaria e l’Istituto Superiore della Sanità (ISS). Non è infatti concepibile l’esclusione dalla vita sociale di coloro che vivono in una residenza per anziani o in un servizio per persone disabili. Siamo consapevoli della grande responsabilità in questo senso ed è per questa ragione che stiamo analizzando con attenzione i prossimi passi da mettere in atto in questo settore”.
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