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Economia e Finanza

ATM per prelievi nei negozi: è realmente possibile?

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Negli ultimi anni si è discusso molto circa un possibile rinnovo del servizio di prelievo del contante. Gli ATM (Automated Teller Machine) sono attualmente gestiti dalle banche e offrono la possibilità di ritirare del denaro attraverso la propria carta.

In Italia, questi dispositivi sono molto diffusi data l’alta circolazione di contante. Basti pensare che soltanto 2 operazioni su 10 avvengono tramite pagamento elettronico.

Le banche hanno però riscontrato delle difficoltà nel sistema di prelievi attuale: poiché le commissioni dovute a chi fornisce denaro erano troppo poche rispetto alle spese di servizio e manutenzione della macchina, hanno subito un aumento consistente. Se infatti un consumatore vuole prelevare da un ATM, la sua banca dovrà pagare una commissione decisa dalla banca proprietaria dello stesso ATM.

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Il malcontento proviene quindi dai clienti, su cui vengono scaricate le tariffe imposte (che possono arrivare complessivamente fino a €3) e si trovano a dover pagare molto di più per effettuare un prelievo. I consumatori non sono però gli unici danneggiati: anche le banche hanno espresso la loro cercando una possibile soluzione al problema.

Tra il 2020 ed il 2021, prima che scattasse l’obbligo di accettare pagamenti con carta, l’azienda Bancomat aveva proposto all’Antitrust di introdurre gli ATM nei singoli negozi. I vantaggi in questo modo erano sia per i clienti, i quali potevano continuare a pagare in contanti e prelevare con molta più facilità, sia per le banche con l’introduzione di una commissione unica al posto di quella interbancaria.

In effetti ci sono stati precedenti che giustificano la richiesta: esistono i casinò con prelievo immediato, che consentono di utilizzare un ATM direttamente nella struttura. Ciononostante il gioco d’azzardo è ormai diventato parte integrante di internet. A differenza di prima, ad oggi non è più necessario recarsi in una sala per giocare, basta aprire il computer ed accedere ad un casinò online. Non a caso il sistema di pagamento più diffuso in questo settore è appunto quello digitale; la circolazione di contante è ovviamente notevole, ma è sottoposta sempre a stretti controlli.

L’idea degli ATM nei negozi non è nata solo da cause provenienti dal nostro paese, ma anche osservando situazioni nell’ambiente europeo. Le difficoltà sui prelievi sono sorte in particolar modo in Francia, dove la commissione è aumentata da €0.54 a €0.89. Per evitare che ciò potesse accadere anche in Italia, nonostante fosse improbabile, è stata inserita nella proposta una voce secondo la quale il costo delle commissioni debba essere dichiarato in anticipo e sia del tutto trasparente.

Per quanto questo sistema potesse sembrare migliore di quello precedente, sembrava presentare dei grandi difetti. L’Antitrust ha successivamente bocciato la proposta di Bancomat, motivando che quel progetto sulla circolarità di prelievi riducesse la concorrenza creando danni ai consumatori. Gli effetti anticoncorrenziali porterebbero infatti ad un aumento delle tariffe, e quindi dei maggiori costi a carico dei clienti che prelevano.

L’Antitrust ha persino annunciato che la proposta potesse alludere ad una possibile collusione tra le banche partecipanti. Queste ultime hanno al contrario sottolineato gli intenti benevoli della loro richiesta, mettendo in atto un ricorso per reclamare i motivi della bocciatura, che secondo la loro opinione non sono giustificati e non forniscono delle prove concrete sulle possibili conseguenze. Il risultato è stato negativo anche in questo caso.

Dopo un anno questa situazione si è replicata anche in Italia. Il governo Meloni aveva provato a riportare un tetto al contante di 60 euro. Era quindi sorta nuovamente la questione sulla possibile modifica del sistema ATM. Tuttavia, prima che se ne potesse ancora iniziare a parlare, l’Europa non ha approvato la manovra finanziaria italiana per diverse ragioni, tra cui anche l’utilizzo del pos.

Quindi attualmente i venditori sono obbligati ad accettare servizi di pagamento elettronico. Ciò rende completamente inutile la proposta delle banche, nonostante per un breve periodo di tempo si fosse vicini ad un possibile cambiamento, prima che l’Antitrust si dichiarasse contrario. Una rivoluzione degli ATM sembra quindi difficile, per non dire impossibile.

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