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Economia e Finanza

CNA: “Per il credito alle PMI, le misure della Bce sblocchino i flussi”

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Il Presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi ha svelato il bazooka per l’economia. La Bce ha varato una serie di misure per una politica monetaria accomodante, un pacchetto di interventi per contrastare la flessione delle aspettative di inflazione. Adesso – afferma Claudio Corrarati, presidente della CNA Trentino Alto Adige – ci aspettiamo che si sblocchi il credito verso le micro, piccole e  medie imprese, con interventi consequenziali da parte delle banche italiane, comprese quelle del Trentino Alto Adige, alle quali chiediamo di stipulare un patto sul credito che coinvolga le Province autonome, i consorzi di garanzia e le associazioni di categoria”.

L’istituto centrale ha tagliato i tassi di interesse sui depositi a -0,50% (ma con un sistema a scalini), rilanciato il quantitative easing con acquisti da 20 miliardi al mese, potenziato il Tltro, cioè le aste di liquidità finalizzate a erogare prestiti alle imprese con durata allungata a tre anni. Inoltre la Bce ha modificato le “forward guidance”. In pratica non sono più fissati termini precisi sulla durata delle misure.

Il presidente Draghi ha inviato un messaggio ai governi: adesso occorre che la politica fiscale sostenga la domanda e la risalita dei rendimenti. Draghi ha sottolineato che la politica fiscale “deve diventare l’elemento chiave per sostenere la domanda”.

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Parole – sottolinea Corrarati – che mostrano come la politica monetaria abbia spazi ridotti di intervento. I paesi con spazio fiscale devono procedere con politiche espansive sul fronte della domanda. E a questo punto ci rivolgiamo al nuovo Governo italiano e alle Province Autonome di Bolzano e Trento.

Le misure varate dalla Bce sono finalizzate a fronteggiare la difficile fase congiunturale dell’economia assicurando risorse al finanziamento dell’economia reale. 

Ora è indispensabile garantire la trasmissione della politica monetaria a artigiani, imprese e famiglie attraverso il credito, con un patto virtuoso che metta in rete tutti i soggetti della filiera: lo Stato con il Fondo centrale di garanzia per le PMI, le Province attraverso il rafforzamento dei fondi di dotazione dei Confidi provinciali, le banche con una maggior predisposizione alla concessione di finanziamenti e le associazioni di categoria con una capillare informazione e la consulenza alle PMI in fase di istruttoria delle richieste di finanziamento.

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Al tempo stesso le nuove istituzioni europee e il nuovo governo italiano, unitamente alle Province Autonome, intervengano rapidamente per rimuovere gli ostacoli regolamentari e normativi che ostacolano l’accesso al credito alle piccole imprese. È necessario rilanciare un piano di investimenti comunitari e nazionali per rafforzare il ciclo economico e migliorare la competitività”.

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