Politica
Commissione speciale stipendi e pensioni: possibilità giuridiche del finanziamento dei partiti
La Commissione speciale sugli stipendi e le pensioni dei rappresentanti politici ha ascoltato in audizione sul tema il prof. Francesco Palermo. Il presidente Knoll: “Vorremmo elaborare una nuova regolamentazione completa degli stipendi e del finanziamento dei partiti, ora assolutamente non trasparente”.
All’ordine del giorno della seduta di oggi della commissione speciale sugli stipendi e le pensioni dei rappresentanti politici c’era l’audizione del prof. Francesco Palermo, Head of Institute dell’Istituto di studi federali comparati dell’EURAC.
Come riferisce il presidente della commissione Sven Knoll, i componenti si sono informati sulle possibilità giuridiche di un finanziamento trasparente dei partiti: “Da quando in Italia sono stati aboliti i contributi pubblici ai partiti, questi vengono finanziati in modo assolutamente non trasparente attraverso detrazioni dagli stipendi degli eletti: la Commissione speciale si è posta l’obiettivo di elaborare una proposta per una nuova regolamentazione completa e trasparente degli stipendi e del finanziamento dei partiti”.
Per regolamentare in maniera trasparente la questione degli stipendi e delle pensioni dei consiglieri, “è infatti necessario ridisciplinare anche la questione del finanziamento dei partiti, dal momento che l’attuale pratica del ‘finanziamento occulto dei partiti’ avviene esclusivamente attraverso gli stipendi degli eletti, che sono stati aumentati di conseguenza“, continua Knoll.
Il prof. Palermo, così riferisce il presidente della commissione, ha spiegato in audizione che sarebbe possibile per l’Alto Adige avere una regolamentazione indipendente, soprattutto perché nel Parlamento italiano esiste già un finanziamento pubblico per i partiti che sono stati eletti.
Sarebbe anche ipotizzabile un modello come quello tedesco, che prevede che i partiti in corsa per le elezioni ricevano un contributo per ogni voto: “Per la provincia di Bolzano”, aggiunge Knoll, “è importante anche ribadire la necessità, in un’ottica di autonomia politica, della massima partecipazione politica dei gruppi linguistici, difficilmente possibile senza un sostegno adeguato”.
Sebbene non si possa escludere l’impugnazione di una legge in quest’ambito davanti alla Corte Costituzionale, questa potrebbe portare il vantaggio di promuovere da un lato la certezza del diritto, e dall’altro un confronto dello Stato sul tema il coinvolgimento dello Stato nella questione, “dal momento che una democrazia funzionante e la partecipazione politica dei cittadini dipendono dal finanziamento dei partiti“, conclude Knoll.
Con la seduta di oggi, la commissione speciale ha concluso le sue audizioni: ora sarà elaborata la relazione finale con al quale saranno presentati al Consiglio i risultati dei lavori.
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