Alto Adige
Corona screening, CNA plaude alla riuscita e rilancia: “Riaperture immediate per gli artigiani”

Una grande prova di responsabilità da parte di tantissimi cittadini, associata ad un impegno esemplare da parte del personale sanitario, della Protezione civile, dei volontari di ogni associazione, delle forze dell’ordine, del personale amministrativo: questo il ringraziamento agli altoatesini da parte di CNA-SHV.
“Un plauso – afferma Claudio Corrarati, presidente di CNA-SHV – va anche alle aziende che, oltre ad aver stimolato la partecipazione al corona screening, hanno dato conferma del fatto che le misure adottate sui posti di lavoro, applicando i protocolli firmati dalle parti sociali sin dallo scorso aprile e pian piano adeguati alle circostanze, hanno dato risultati positivi per il contenimento del contagio”.
L’Unione degli Artigiani, allo stesso tempo, invita la Giunta provinciale, dopo il necessario confronto con gli esperti, a valutare l’adozione di azioni immediate che diano un segnale di ripartenza all’economia: “Con le cifre attuali, che individuano meno dell’1,% di contagiati rispetto a oltre 343mila test effettuati – evidenzia Corrarati – riteniamo possano esserci le condizioni perché un parrucchiere, un estetista, un titolare di gastronomia, un negoziante o un ristoratore – peraltro dotati di protezioni e rispettando il distanziamento, gli ingressi contingentati o su prenotazione, la sanificazione periodica – possano riaprire con fiducia, applicando i protocolli di sicurezza. La possibilità che vengano a contatto artigiani contagiati e/o clienti contagiati, peraltro tutti dotati di protezione e a debita distanza, ci sembrano ridottissime finché si rimane all’interno dei confini dell’Alto Adige, territorio ormai mappato dallo screening”.
“Ecco perché – aggiunge Corrarati – ci sembra opportuno riaprire prima possibile, già in questa settimana, tutte le attività economiche chiuse per l’emergenza sanitaria e attualmente scoperte dai ristori statali, in assenza peraltro di misure compensative provinciali. È il caso dei parrucchieri, chiusi in Alto Adige ma aperti nelle zone rosse di tutta Italia. Anche la riapertura graduale dal 30 novembre, alla scadenza dell’ordinanza in vigore, per tutte le attività artigianali con laboratorio e negozio di vendita, dai centri estetici agli artigiani artistici, dalle gastronomie ai cantieri, sembra assolutamente sostenibile”.
CNA-SHV auspica che vengano investite risorse umane e finanziarie in soluzioni sanitarie, come la cura precoce a domicilio, che evitino di saturare di nuovo gli ospedali, i quali vanno comunque rafforzati il più possibile.
“Dobbiamo evitare – conclude Corrarati – che l’economia, la scuola e la vita sociale vengano paralizzate per le difficoltà della sanità, individuando un delicato compromesso in cui sanità, economia e vita sociale, pur se con le necessarie restrizioni e cautele, proseguano nell’ottica di una nuova normalità. Allo stesso tempo, riteniamo che da questa esperienza si possano trarre importanti riflessioni per prepararci adeguatamente ad una eventuale terza ondata, prospettata per i primi mesi del 2021, attivando da subito automatismi per erogare ristori mirati alle aziende chiuse con il metodo delle zone rosse, arancioni e gialle, basati sui cali di fatturati e non sui codici Ateco, in modo da coprire le filiere e non singoli settori, ed organizzando al meglio il sistema sanitario in modo da reggere ad ogni possibile nuova ondata”.
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