Coronavirus: chiusi in Alto Adige asili e strutture per l’infanzia. Inaccessibile anche Unibz

A causa dell’allerta Coronavirus in tutta la Nazione e per motivi di Salute pubblica, il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha annunciato, sulla scia di quanto anche avvenuto nel vicino Trentino solo in via precauzionale e solo per le giornate del 24 e 25 febbraio, la chiusura preventiva temporanea “dei servizi socio educativi pubblici e privati per la prima infanzia”.

Cio significa che per le giornate di domani (24 febbraio) e martedì (25 febbraio) gli asili nido dell’Alto Adige rimarranno chiusi (le altre scuole elementari, superiori, medie e quelle dell’infanzia rimangono chiuse per la pausa festiva del carnevale).

Negli stessi giorni saranno soggetti a chiusura anche l’università di Bolzano così come l’Istituto Agrario San Michele e la Fondazione Bruno Kessler che si trovano in Provincia di Trento (vedi “Coronavirus, Fugatti chiude scuole e asili fino a martedì, stop a gite scolastiche e annullati tutti gli eventi sportivi“)

Si tratta, come detto, di una misura di prevenzione che viene applicata in accordo con il Ministero della Sanità e le conseguenti indicazioni dell’Assessorato alla Sanità locale.

Nel frattempo l’Azienda Sanitaria ha comunicato che la prima fase dei test effettuata su tre pazienti con sospette infezioni da Coronavirus  (CoVi-2019) ha dato risultati negativi. La situazione è quindi per il momento sotto controllo.

Si resta ora in attesa dell’esito del secondo test che verrà effettuato entro 24 ore.

Aggiornamenti sulla situazione del Coronavirus in Italia sono avvenuti oggi alle 12.45 con una teleconferenza organizzata dal presidente del Consiglio dei ministri, i vertici della Protezione Civile e le autorità di alcune Regioni e Province italiane, in particolare dei territori dove il virus si è già diffuso.

Per ulteriori informazioni sulle misure precauzionali da adottare in caso di sospetto contagio
“Coronavirus o influenza? Quando chiamare il numero gratuito 1500” e “Emergenza coronavirus: il pediatra solo al telefono“).