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Politica

Covid, la sventola di Knoll a Kompatscher: “Il governatore limita i diritti civili e ignora il Consiglio. Per gli altoatesini solo caos”

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Con il nuovo regolamento che prevede ulteriori restrizioni per la prevenzione da contagio Covid ─ che dichiara tutti i comuni dell’Alto Adige zona rossa ─ il governatore Kompatscher limita ancora una volta i diritti civili fondamentali senza il consenso del Consiglio provinciale e quindi senza legittimazione democratica”.

La protesta è del consigliere provinciale di Sued Tiroler Freiheit, Sven Knoll, che in un comunicato pubblico rimarca quella che ritiene essere una vera situazione di caos per gli altoatesini, generata da una nuova ordinanza contraddittoria e piena di errori.

Ad esempio – continua Knoll – in linea di principio la visita dei propri genitori non sarebbe più consentita. Süd-Tiroler Freiheit ha presentato una forte protesta al Presidente del Consiglio provinciale, organo che non può essere ignorato né bypassato dal governatore. Kompatscher non ha il diritto di limitare i diritti civili a sua discrezione, tanto più che tutti i suoi precedenti decreti hanno solo peggiorato la situazione dell’infezione“.

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Per Knoll il problema principale starebbe proprio in quei ‘regolamenti caotici’ che a suo parere produrrebbero confusione nella cittadinanza e che vanno corretti quanto prima. “Secondo quanto previsto dalla recente ordinanza, i contatti tra congiunti e familiari continuerebbero ad essere permessi, ma Kompatscher ha trascurato di includere questo aspetto nel regolamento stesso, cosicché, dal punto di vista legale, sarebbe proibito visitare i propri genitori.

Altrettanto caotico è la nuova direttiva che regola gli incontri con compagni e fidanzati. Mentre si possono visitare i partner che vivono in un altro comune in qualsiasi momento o tornare a casa in auto da lì, l’incontro di un partner all’interno dello stesso territorio comunale è consentito solo “dopo la fine del lavoro.

Il Consiglio provinciale ha completamente perso il controllo del processo dei contagi e prescrive ciecamente cose che non hanno senso o ragione. L’Alto Adige non può permettersi questo caos un giorno di più!“, conclude Knoll.

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