Scienza e Cultura
Covid, Tgr Leonardo del 2015: cosa c’è di vero nell’ipotesi creazione del supervirus polmonare?
Ha girato l’Italia più velocemente del COVID-19 ed è diventato virale nel web a partire da ieri pomeriggio.
Parliamo della puntata di Tgr trasmessa il 16 novembre 2015 nella rubrica «Leonardo» la famosa trasmissione di divulgazione scientifica della Rai.
Sulla puntata del Tgr sono stati dedicati numerosi servizi ed intere ore di trasmissioni nelle ultime ore con tanto di esperti a commentare.
Allora forse per la prima volta si parlava della preoccupazione degli scienziati rispetto alla presenza e allo studio del coronavirus.
Nel servizio veniva detto che un gruppo di ricercatori cinesi aveva innestato una proteina superficiale di un coronavirus trovato nei pipistrelli su un virus che provoca la Sars, la polmonite acuta, anche se in forma non mortale nei topi.
Si sospettava che la proteina potesse rendere l’ibrido adatto a colpire l’uomo e l’esperimento lo ha confermato, infatti proprio questa molecola detta SHCO14 permette al Coronavirus di attaccarsi alle nostre cellule respiratorie scatenando la sindrome.
Per chi ha visto questo video o legge queste righe è inevitabile il paragone con la situazione che stiamo vivendo a causa del contagio rispetto al COVID-19
Secondo i ricercatori inoltre sia l’organismo originale che a maggior ragione quello ingegnerizzato poteva contagiare l’uomo direttamente dai pipistrelli senza passare da una specie intermedia come il topo, ed è stata proprio questa eventualità a sollevare molte polemiche.
Proprio un anno prima e quindi nel 2014 il governo degli Stati Uniti aveva sospeso i finanziamenti che puntavano a rendere i virus più contagiosi, ma questo non fermò gli esperimenti cinesi in quanto queste ricerche non erano considerate così pericolose. Secondo una parte del mondo scientifico infatti le probabilità che il virus passasse alla nostra specie sarebbero state irrilevanti rispetto ai benefici, mentre molti altri studiosi ritenevano che il rapporto tra rischio e beneficio era difficile da valutare.
Poi ecco che alla fine di gennaio 2020 a Tg24 Paolo Liguori affermava che attraverso una fonte attendibile sembrava che fosse tutto nato da un laboratorio di Wuhan, di cui in passato riviste scientifiche occidentali si erano già interessate e in cui appunto si poteva leggere che in questo laboratorio si studiavano i più pericolosi virus compresi quelli mortali.
Negli ultimi anni inoltre, come del resto accadeva anche in altri paesi come l’America e la Russia, sarebbero cominciati anche degli esperimenti militari quindi coperti dal segreto, ma l’ipotesi drammatica avanzata dai più sarebbe quella che parla di uno scienziato venuto a contatto con questo virus e “non essendo stato possibile fermare subito la situazione, il contagio si sarebbe rapidamente espanso causando prima un’epidemia devastante e poi una pandemia“.
Mentre Maurizio Menecucci di Tgr Leonardo paragonava nel 2015 la ricerca a questo tipo di virus al mito di Icaro che cade per aver sfiorato il sole con le ali di cera progettate dal padre Dedalo, Paolo Liguori nel suo intervento accennava al film Cassandra Crossing del 1976 in cui due terroristi superstiti, cercando rifugio in un laboratorio dove si studiavano nuovi virus, venivano contagiati e mentre uno dei due moriva, l’altro scappava e contagiava irrimediabilmente altre persone.
Due drammi: un mito antico e un film degli anni ‘70 che ci riportano a quello che stiamo vivendo oggi. Il genere umano non ha ancora imparato che osando troppo si rischia la distruzione e nonostante le parole di smentita di Paola Berti che riporta quanto affermato da Enrico Bucci Professore alla Temple University a Philadelphia rispetto al fatto che il virus del 2015 di cui si parlava nel Tgr Leonardo del 2015 non aveva nessun potenziale epidemico, le persone non trovano e non troveranno pace vivendo nella confusione e nella preoccupazione di fronte ancora a tanti contagi e morti.
Anche dalla Rai sono arrivate a tarda sera delle smentite, ma solo sulla possibilità che questo virus possa essere stato costruito in un laboratorio. E pare strano che la stessa Rai smentisca un suo servizio e soprattutto di una trasmissione importante come Leonardo.
Non ha però smentito che a Wuhan esista un laboratorio che si occupa della ricerca dei virus. Ad oggi l’unica verità è che nessuno di noi sa bene da cosa sia partita questa devastante malattia che sta distruggendo un’intera generazione e che mette in pericolo l’intera economia del mondo intero. Fra smentite (e vorremmo vedere…) e conferme l’unica cosa certa è questa. Qualcuno alla fine di questa emergenza dovrà spiegarlo bene a circa 7 miliardi di persone.
Il contributo per La Voce di Bolzano è della dottoressa Marica Malagutti, Psicoterapeuta, psicologa forense e ho una specializzazione in Diritti Umani e Cooperazione allo Sviluppo.
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