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Italia ed estero

Europa accusa Amazon: utilizzo “illegale” dei dati venditori e viola le regole della concorrenza

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La Commissione Europea ha messo formalmente sotto accusa Amazon per l’utilizzo improprio dei dati aziendali dei venditori indipendenti. Ad annunciarlo è stata Margrethe Vestager che con la delega alla concorrenza ha aperto un fascicolo sul colosso internazionale dell’e- commerce, Amazon.

La tesi dell’antitrust europea è che la multinazionale potrebbe adoperare le informazioni personali a proprio vantaggio, dando priorità ai propri prodotti e competere contro altre vetrine online. Oltre al comportamento sleale nei confronti dei venditori, ad insospettire Bruxelles ci sarebbe la doppia natura di Amazon che da un lato offre uno spazio per vendere i suoi prodotti, dall’altro diventa lui stesso venditore.

Secondo la Vestager quindi il gruppo utilizzerebbe tutte le informazioni per essere il più competitivo possibile, un vantaggio che la Commissione da Bruxelles considera indebito e a cui è necessario porre subito rimedio attraverso un processo per riequilibrare il mercato. Durante la conferenza stampa, Vestager ha spiegato che a preoccupare non sono le dimensioni di Amazon quanto l’uso che il colosso potrebbe fare dei dati sensibili.

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Una seconda indagine riguarda poi la logistica di Amazon il sistema della buy box, ovvero la finestra che consente ad ogni cliente di acquistare la merce con un click. All’interno del riguardo non ci sono riferimenti a nessun rivenditore quindi, l’utente cliccandoci non sa esattamente da chi sta acquistando.

Sarebbe infatti, lo stesso negozio elettronico a stabilire il venditore chi potrà stare nelle “ Buy Box”, un grande vantaggio per i venditori visto che il 90% degli acquisti dal negozio elettronico avvengono attraverso questo riquadro.

Per questo motivo l’UE vuole accertare il ruolo nei dati della selezione dei prescelti e verificare se, queste pratiche possono in qualche modo violare le regole in materia di accordi concorrenziali tra imprese o addirittura di abuso di posizione dominante. Dopo le accuse della Commissione Europea, Amazon fa sapere di non essere pienamente in accordo ma garantisce la propria collaborazioneper assicurare un’accurata comprensione dei fatti”.

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