Società
Giornata della donna, nuova campagna: “Stipendi più bassi e ancora troppa violenza”
Quest’anno vengono celebrati i cento anni dall’istituzione della Giornata internazionale della donna che si celebra l’8 marzo.
“Non è un motivo per festeggiare bensì un occasione per riflettere” ha sottolineato la presidente della Commissione provinciale pari opportunità, Ulrike Oberhammer,nel corso della conferenza stampa convocata questa mattina (6 marzo) nella sala stampa di Palazzo Widmann.
“Dopo 100 anni alcune delle richieste delle donne fanno ormai parte integrante della quotidianità, come il diritto di voto conquistato nel 1946, il divorzio ottenuto nel 1970, l’abolizione del delitto d’onore, abrogato dall’ordinamento giudiziario nel 1981.
Questi diritti non ci sono stati regalati, bensì sono stati conquistati a caro prezzo. E questo aspetto oggi viene spesso dimenticato. Le reti create dalle donne, oggi come nel passato, svolgono un ruolo importante nel raggiungimento degli obiettivi prefissati” ha ribadito la vicepresidente della Commissione, Donatella Califano.
L’assessora competente, Waltraud Deeg, ha sollecitato le donne ad impegnarsi per la parità di diritti ed ha aggiunto “La società non deve essere indifferente rispetto al fatto che le retribuzioni delle donne siano inferiori a quelle degli uomini, che le donne siano esposte ad un maggiore rischio di povertà in età avanzata e che quasi quotidianamente si verifichino dei femminicidi.
Tutte le donne sono chiamate a prendere posizione in merito a questi temi e ad impegnarsi per eliminare queste disparità ed ingiustizie. È quindi ovvio che puntiamo in alto” ha sottolineato richiamandosi allo slogan adottato dalla campagna provinciale di sensibilizzazione “Vogliamo puntare in alto…. Ti sembra corretto?“.
I dati e le tematiche della campagna
A parità di lavoro le donne hanno una retribuzione inferiore del 17,2% rispetto agli uomini ed al termine della carriera lavorativa questo si ripercuote sulla pensione con un 32,8% in meno. “Tutto ciò è corretto?” si sono chieste le rappresentanti delle organizzazioni che aderiscono alla campagna di sensibilizzazione.
Tra queste Tanja Rainer, del Jugendring, ha preso in esame nel corso della conferenza stampa in particolare il divario retributivo tra i generi, Angelika Mitterrutzner, del Katholischer Familienverband, ha invece trattato la disparità nell’impegno domestico tra la donna e l’uomo, Antonia Egger, del Bauernbund, ha posto l’accento sull’educazione dei figli per lo più appannaggio delle madri, Helga Mutschlechner del KVW ha parlato della povertà legata alle minori pensioni, mentre Irene Vieider della Katholische Frauenbewegung ha esortato le istituzioni e la società ad una maggiore lotta contro i femminicidi.
Le richieste delle varie organizzazioni sono state raccolte in un pacchetto che sarà presentato alla Giunta provinciale, al Parlamento ed alle istituzioni dell’Unione Europea. “L’Alto Adige vuole dare il suo piccolo contributo per migliorare le condizioni quadro” ha concluso la presidente della Commissione provinciale pari opportunità. Queste tematiche saranno al centro del nuovo numero della pubblicazione eres edita dalla Commissione provinciale pari opportunità.
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