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Governo, Gander (Italia Viva): “Scempio su Next Generation EU. Ben venga il cambiamento tra improbabili task force e il ‘grigio’ di Giuseppi”

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C’è solo una cosa irresponsabile che la politica potrebbe fare in questo momento: buttare al vento oltre 200 miliardi di euro in arrivo dal Next Generation  EU. Preferisco questa definizione, che è poi quella ufficiale, rispetto a Recovery Fund, perché fa riferimento esplicito a chi dovrebbero essere i beneficiari di questi fondi: le prossime generazioni.

Si tratta di una mole di denaro enorme, la più grande che si sia mai gestita proveniente dall’UE e probabilmente tale resterà per decenni. Va spesa in progetti che permettano di sostenere e rilanciare l’economia dei singoli Stati, nonché gli investimenti privati.

Sono lo strumento con il quale il nostro Paese può costruire le infrastrutture, siano esse fisiche o digitali, che permettano al nostro Paese di svilupparsi e creare occupazione e nuovo sviluppo, in un circolo virtuoso, per i prossimi decenni.



Ciò che non può, non deve essere fatto, è frazionare questo denaro per distribuire contentini a ministri, sottosegretari, peones politici che ne richiedono una parte per rafforzare e sostenere il proprio consenso politico. 

Mai come oggi, la visione comune del futuro dell’Italia deve essere netta, mai come oggi il frazionamento degli investimenti per scopi clientelari dev’essere aborrito: si tratta di un vero e proprio furto del futuro ai danni delle prossime generazioni.

E allora perché siamo sull’orlo di una crisi di governo? Perché Matteo Renzi, ma più propriamente tutta Italia Viva ha preso una posizione così netta e determinata su questa questione, al punto da minacciare di ritirare le proprie ministre e il proprio segretario dal Governo e passare all’opposizione?

Cerchiamo di capirlo in modo chiaro, una volta per tutte.

Già nel luglio di quest’anno, in Senato, Matteo Renzi chiese ufficialmente che si iniziasse un dibattito parlamentare sull’utilizzo del Recovery Fund, che coinvolgesse anche le opposizioni, per giungere a fine anno con delle proposte concrete e condivise per il rilancio dell’Italia.

Questo dibattito non c’è mai stato. 

Ciò che c’è stato, alla vigilia di un importante Consiglio dei Ministri, è stato l’invio di un documento, fatto non si sa da chi ma inviato dal Presidente Conte, in cui si proponeva una task force (l’ennesima) di 300 tecnici individuati non si sa in base a quale parametro, che sotto la supervisione dello Stesso Conte e dei ministri Gualtieri e Patuanelli, oltre a sei manager non definiti, avrebbero dovuto gestire, di fatto in completa autonomia, i soldi del Next generation UE, di fatto esautorando il Parlamento ed il Governo stesso. Tra l’altro, con una suddivisione dei fondi fatta in modo del tutto casuale, ancora una volta non si sa bene da chi (quella suddivisione che lasciava le briciole alla sanità e al turismo, per intenderci).

C’è un altro aspetto contro cui Italia Viva si batte, ovvero il fatto che il presidente Conte abbia tenuto per se la delega ai servizi segreti. Se è vero che è un suo potere, è altrettanto vero che sulla gestione dei servizi segreti da parte del Presidente Conte c’è molto da discutere: in particolare, non è chiaro il modo in cui la nostra intelligence sia stata messa a disposizione del presidente Trump nella sua campagna contro Joe Biden, finalizzata poi nell’appoggio all’amico Giuseppi. Una gestione a dir poco allegra e disinvolta dei nostri servizi, mentre i pescatori in Libia hanno aspettato oltre tre mesi per essere liberati e i n ostri rapporti con l’Egitto si stanno deteriorando (ma qui, ringraziamo anche il ministro Di Maio…). 

In aggiunta a questo, il presidente Conte sembra intenzionato a creare una sorta di fondazione attorno ai servizi segreti, in modo da renderli ancora meno controllabili dagli organi parlamentari (Copasir).

Oltre a tutto questo, ci troviamo di fronte ad una narrazione, nella presentazione del piano per l’utilizzo dei fondi europei, che elogia, anzi, esalta, la via italiana alla gestione della pandemia.

E qui, viene difficile capire cosa ci sia davvero da elogiare: pur volendo addurre tutte le scuse legittime e possibili relative all’aver dovuto gestire una pandemia inaspettata, i risultati dell’Italia sono catastrofici: lo sono per numero di morti, per giorni di scuola persi, lo sono per la nostra economia, per il nostro commercio, per il nostro turismo, la nostra cultura. E ancor peggio, non c’è traccia di un serio piano per uscire da questa situazione.

Lo stesso piano vaccinale sta mostrando tutti i suoi limiti e l’approssimazione con cui è stato affrontato. E ci si ostina ancora a non voler accedere ai fondi del MES che, oltre ad aumentare i fondi per la nostra sanità, liberebbero risorse per i settori duramente colpiti dalla crisi economica.

In una situazione come questa, se non dovesse cambiare radicalmente e repentinamente, una crisi di governo non è il male assoluto: la crisi di governo è una vera e propria manna dal cielo. L’unica cosa, se non dovesse riuscirci il governo, per interrompere un circolo vizioso che ha prodotto banchi a rotelle, scuole chiuse, negozi chiusi, ristoranti chiusi, bar chiusi, hotel chiusi, impianti chiusi, aziende sul lastrico, ragazzi in dad, scontri continui tra Stato e regioni, bus turistici fermi e trasporto pubblico sovraffollato, una pandemia fuori controllo, una seconda ondata prevista e non affrontata, un piano vaccinale inadeguato e un piano di rilancio dell’economia che sembra uscito da un manuale Cencelli dedicato agli amici degli amici degli amici.

Per senso di pietà, tralascio il libro del Ministro Speranza, in cui ci spiega quanto lui sia stato bravo a gestire la pandemia ed immediatamente ritirato dalle librerie.

Vero, Renzi è stato l’artefice di questo governo. Vero, Italia Viva fa parte di questo governo. Ma far parte di una maggioranza non significa dover diventare complici di quello che, se dovesse rimanere tale, sarebbe uno scempio imperdonabile, un’occasione mancata e la distruzione di un’economia nazionale per i prossimi 30 anni.

La pandemia non può essere usata come scusa per permettere che si creino mostri istituzionali, politici ed economici; la pandemia non può essere il dito dietro il quale nascondere qualsiasi aberrazione.

La pandemia richiede scelte intelligenti, il più possibile condivise, una spesa rapida e sotto il controllo del governo e del Parlamento, anche se per spendere i denari serviranno dei Commissari. 

Ma si usino i Commissari per spendere bene i soldi in quei settori e per quelle attività che il parlamento ed il Governo avranno individuato, non fantomatiche task force che in barba a qualsiasi regola democratica distribuiscano mancette in progettini slegati tra di loro, senza una visione olistica del futuro.

Anziché andare a cercare qualche nuovo Scilipoti, il presidente del Consiglio ed i Partiti della maggioranza si occupino di cercare di coinvolgere anche le opposizioni in queste scelte cruciali per i prossimi decenni, in modo che esse siano condivise al massimo. 

Alternativamente, si può sempre dare la colpa di tutto a Renzi e Italia Viva e lasciare le cose così come sono. Basta, poi, che nessuno si lamenti dei banchi a rotelle in classe, dei ragazzi a casa in DAD e dei vaccini arrivati senza un piano vaccinale“.

Il contributo per La Voce di Bolzano è della coordinatrice provinciale di Italia Viva, Stefania Gander.

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