Politica
Kompatscher a Bruxelles, priorità ai prodotti regionali nelle mense
Chi vuole una politica alimentare sostenibile dovrebbe anche promuovere criteri premiali per i prodotti regionali negli appalti pubblici.
Lo ha chiesto il 9 ottobre, il presidente della Provincia Arno Kompatscher in sede di Comitato delle regioni della UE.
La conferenza, intitolata “How school meals can drive local a regional change” (Come i pasti scolastici possono promuovere a livello locale un cambiamento regionale), ha affrontato il tema di come la gestione delle mense scolastiche possono possa confrontarsi con la sostenibilità e la regionalità.
Il Comitato delle Regioni le ha organizzate insieme a ICLEI, un’organizzazione che promuove la sostenibilità nelle città e nelle Regioni di tutto il mondo.
Il prezzo è il fattore più importante
In qualità di promotore di una politica alimentare sostenibile a livello europeo, al convegno è stato invitato a parlare anche Kompatscher.
Il presidente ha ricordato le prescrizioni di legge in materia alimentare contenute nella direttiva UE del 2014, che devono essere tenute presenti nel caso di modifiche in questo settore.
“Purtroppo, il prezzo è ancora un criterio decisivo e spesso discrimina i prodotti regionali” ha detto il presidente.
In Italia i Comuni sono responsabili degli appalti pubblici in tema di approvvigionamento alimentare.
“E’ possibile sviluppare ulteriori criteri di aggiudicazione, ma essi non possono violare il diritto comunitario” ha detto Kompatscher.
D’altro canto secondo l’UE favorire negli appalti i prodotti regionali distorcerebbe la libera concorrenza: “Pertanto, gli enti pubblici possono spesso progettare le loro offerte solo con soluzioni “creative”, in modo tale da offrire una chance anche ai fornitori locali, ad esempio, attraverso la condizione di brevi distanze o criteri di qualità“.
Questo sistema di aggiudicazione che privilegia il prezzo sulla regionalità e sulla qualità contraddice però l’obiettivo politico dell’Alto Adige: “Vogliamo che i consumatori siano consapevoli nel momento in cui scelgono un prodotto e lo scelgono regionale e sostenibile. Un obiettivo che proprio nelle mense pubbliche è estremamente difficile da perseguire“.
Consumatori privati e pubblici, diversa autonomia decisionale
Kompatscher ha quindi sottolineato: “Non sono assolutamente un sostenitore del protezionismo e non metto in discussione le regole del mercato interno dell’UE“.
Molti obiettivi sono in gioco allo stesso tempo: alimentazione sana, agricoltura sostenibile, cicli locali e creazione di valore.
Questa misura contribuisce non da ultimo alla protezione attiva degli agricoltori europei, spesso esposti alle pressioni dei grossisti alimentari.
“Per tutti questi motivi, chiediamo che la direttiva UE in materia venga modificata” l’appello lanciato da Kompatscher ai colleghi delle Regioni europee.
Speranze per la nuova Commissione europea
Infine, Kompatscher ha elogiato la nuova Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen per il suo tentativo di realizzare un autentico green deal.
“Anche la politica alimentare sostenibile – ha aggiunto – dovrebbe svolgere un ruolo decisivo in questo senso“.
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