Politica
Mancato bonus ai sanitari, l’attacco di CasaPound: “Così la Provincia umilia gli eroi della pandemia”
Lo scandalo della mancata distribuzione dei premi retributivi per il personale impegnato nella lotta all’emergenza Covid-19 in Alto Adige, destinati solo a una ristretta fetta di medici e infermieri, mette la Provincia di nuovo al centro di una nuova, giustificata polemica.
A segnalare la disparità di trattamento è stato per primo il direttivo provinciale Aaroi-Emac di Bolzano (Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani), secondo cui il bonus è stato assegnato unicamente al personale che ha prestato servizio presso la nuova terapia intensiva aperta lo scorso 27 aprile, ignorando completamente l’esistenza (e l’impegno) dei sanitari degli altri 7 ospedali provinciali durante la fase 1 del contagio.
Parliamo di decine e decine di medici e infermieri ma non solo: ostetriche, tecnici di radiologia, i team tamponi dei distretti, gli anestesisti per l’appunto e tutti i professionisti, nei diversi settori, che durante il picco della prima fase sono stati impiegati senza sosta e ad orari impossibili, pur di riuscire a far fronte all’emergenza.
Con una nota in merito a questi premi e Bonus interviene anche la sezione bolzanina di CasaPound. Già nelle prime ore dell’emergenza i militanti della tartaruga frecciata avevano ringraziato il personale con uno striscione affisso davanti all’ospedale S.Maurizio (Striscione di CasaPound all’ospedale di Bolzano per ringraziare il personale sanitario).
Si legge in un contributo del consigliere Maurizio Puglisi Ghizzi:
“I nuovi eroi, gli angeli custodi, il meglio d’Italia… era così che tutti, Provincia Autonoma di Bolzano compresa, definivano e si riferivano ai tanti medici, infermieri e sanitari impegnati nella guerra al Covid-19 ed a non lasciare indietro nessuno degli altri pazienti.
Purtroppo però, mamma (o meglio matrigna, come l’hanno fatta diventare Kompatscher & Co) Provincia, al momento di ringraziare in modo tangibile i ‘nuovi eroi’ licenzia una delibera che premia una piccolissima parte di medici ed infermieri con una ‘adeguata’ – parola grossa – remunerazione in busta paga ovvero un bonus una tantum tra i 250 ed i 1.000 Euro“.
Così, in un sol colpo, matrigna Provincia ha cancellato centinaia di eroi: i medici, infermieri e sanitari che hanno dato tutto, 7 giorni su 7 per settimane mettendo a rischio la loro salute per assistere pazienti di ogni genere in piena emergenza oltre a tutti i sanitari, nessuno escluso, e a tutto il personale dell’azienda sanitaria, dai portantini, dai postini per passare ai portieri e alla vigilanza ,al personale addetto alle pulizie, impegnati h24 nell’emergenza.
“Ed allora una riflessione mi giunge spontanea: se i 700.000 euro per gli inutili scaldacollo – sotto inchiesta – e parte dei 10.000.000 di euro per l’inutile materiale cinese – sotto inchiesta – fossero stati usati per ‘premiare’ i veri eroi di questa pandemia non sarebbe stoto meglio e più giusto?
È così che si gestisce la sanità altoatesina? Signori fateci un piacere con gli scaldacollo – visto che per ordinanza sono realmente divenuti inutili- copritevi la faccia che agli occhi della gente l’avete già persa“, conclude l’intervento Puglisi Ghizzi.
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