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Puglisi Ghizzi: vaccini gratis… e i tamponi?

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Mancano pochi giorni all’entrata in vigore dell’obbligo del green pass sul posto di lavoro ed il caos regna sovrano. Sulla questione interviene l’ex consigliere Maurizio Puglisi Ghizzi, commentando le contraddizioni di un’epoca dai diritti rovesciati e dalle logiche paradosse che sfidano i limiti giuridici e legali dell’intero arco costituzionale.

Una questione che non può essere derubricata a semplice pretesto da no-vax ignoranti. Oggi più che mai, nella zona Cesarini del dibattito, a un passo dallo scontro civile e dal default economico del Paese, è giusto porsi una domanda fondamentale.

Giuristi ed economisti, non solo privati cittadini “no-vax qualunquisti senza istruzione” lo hanno fatto: perché mai il vaccino, non obbligatorio, è gratis mentre i tamponi sono a pagamento? Non avrebbe nulla da dire in tema di danno erariale chessò… la Corte dei Conti?

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Riprendendo le parole del giornalista Gianfranco Ferroninon è forse il vaccino una prestazione che deve essere pagata, in quanto non obbligatoria e che rientra tra le prestazioni di servizi e cure richieste volontariamente dal cittadino, proprio come il tampone? Invece, questo non succede: il vaccino è gratuito, il tampone si paga”. Una asimmetria perfetta – sottolinea Ferroni – che viola tutte le leggi del mercato oltre che della logica.

Logica che deve evidentemente sfuggire anche all’assessore comunale (e noto ‘virologo’) Angelo Gennaccaro, quando afferma con una certa convinzione che “su questo tema non può esserci ambiguità. Nel caso specifico credo sia assurdo che la collettività debba accollarsi il costo del tampone per quei dipendenti che decidessero di non aderire al vaccino gratuito“.

Ma la questione, che si potrebbe declinare in diversi e più creativi modi, verte anche su un principio caro alla gestione controversa della pandemia e delle sue conseguenze da parte della Giunta provinciale nell’ultimo anno e mezzo: lo spreco.

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Sempre riferendosi a quanto sta accadendo a livello locale, e ignorando giustamente quanto sopra affermato da quello che bonariamente menzioniamo come assessore-virologo, Puglisi Ghizzi afferma che “all’ultimo momento, come da tradizione, con svariate dichiarazioni Kompi & co. (riferendosi al presidente della Provincia autonoma di Bolzano Arno Kompatscher ndr) se ne escono con la ‘paura’ di non riuscire a tamponare le migliaia di lavoratori non vaccinati, che così rischiano la sospensione dal lavoro senza percepire lo stipendio.

Arno e compagnia, quando avrebbero benissimo potuto organizzarsi per tempo, ad esempio con una semplice alternanza negli hub vaccinali oppure creare una o più corsie dedicate ai tamponi pensano solamente ad attaccare quelle farmacie che offrono i tamponi ad un prezzo più basso del prezzo imposto (calmierato) dal Governo.

Ricordo a Loro signori, che non essendoci l’obbligo vaccinale ed essendo il vaccino gratuito, vista l’obbligatorietà del GP, anche la possibilità del tampone deve essere gratuita ed offerta dalla pubblica amministrazione“.

Caro Arno – conclude Puglisi Ghizzi, esponente di CasaPound e candidato sindaco alle ultime elezioni comunali  – ad oggi, quanti tamponi avresti potuto acquistare con i quattrini sperperati per gli inutili scaldacollo, per i cani da tartufo impiegati nelle scuole con scarsissimi se non nulli risultati, per le chincaglierie cinesi poi sequestrate dai Nas, per i Vaxbus e per tutti quegli sprechi in cui vi siete brillantemente distinti per la malagestione di questa pandemia?“.

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