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Bolzano

Punto di primo contatto per giovani con problematiche sociali

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Nel corso della seduta odierna la Giunta provinciale ha deciso la creazione, nei pressi della stazione ferroviaria di Bolzano, di un punto di primo contatto per giovani e giovani adulti con biografie multiproblematiche. La creazione di questa struttura è frutto delle proposte elaborate dal gruppo di lavoro “Aumento del consumo di droghe – situazione attuale e misure da adottare”.

Tali proposte prevedono, oltre allo sviluppo dei servizi attualmente in funzione, la creazione di un punto di primo contatto, di una comunità alloggio per giovani e giovani adulti che assumono sostanze, di un vero e proprio day hospital per questi utenti ed infine di una comunità alloggio per persone con un elevato fabbisogno assistenziale.

La Giunta ha deciso di dare corso alla prima proposta del gruppo di lavoro, cioè un punto di primo contatto per giovani e giovani adulti con biografie multi problematiche, anche sulla base di un’analisi del fabbisogno in base alla quale a Bolzano vi sono attualmente circa 200 potenziali utenti di questa struttura.

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La struttura sarà caratterizzata da un servizio a bassa soglia dotato di 15 posti con la possibilità di raggiungere quotidianamente sino a 50 utenti, con un’offerta di attività occupazionali di tipo creativo ed integrativo, il supporto psicologico ed educativo e la possibilità per gli utenti di consumarvi i pasti ed utilizzare i servizi per l’igiene personale.

Gli obiettivi sono rappresentati dalla stabilizzazione sociale degli utenti, la loro integrazione o reintegrazione professionale e scolastica, il rafforzamento e lo sviluppo delle loro capacità.

Il gruppo di riferimento è rappresentato da giovani e giovani adulti nella fascia d’età compresa tra 14 e 25 anni con varie problematiche che spaziano da difficili situazioni famigliari all’abbandono scolastico, dal consumo di sostanze a problemi con la giustizia e non hanno un contatto stabile con il sistema di sostegno sociale.

La struttura dovrebbe essere reperita nei pressi della stazione ferroviaria del capoluogo, tenendo conto di un buon coordinamento con i servizi ivi esistenti come “Binario 7” e la mensa della Clab/Caritas.

Il costo complessivo della nuova struttura è stimato intorno ai 400 mila euro all’anno per il personale specializzato, l’affitto ed i costi fissi di gestione. La Giunta prevede che il finanziamento possa avvenire in parte o completamente da parte del Fondo Sociale Europeo o con altri strumenti dell’Unione Europea con i quali sarà possibile coprire almeno i primi anni di attività.

Le ripercussioni concrete di questa implementazione dei servizi saranno, secondo il progetto, una diminuzione dei ricoveri al di fuori del territorio provinciale, un contatto anticipato degli utenti con il sistema di assistenza, la prevenzione di un ulteriore sviluppo della criminalità, una riduzione della pressione sui quartieri, un alleggerimento del peso che attualmente grava sulle famiglie, maggiore raggiungibilità dei servizi ad alta soglia da parte degli utenti, incentivazione dell’integrazione sociale.

L’obiettivo potrà essere raggiunto con la creazione di una rete di cooperazione tra i servizi sociali, i servizi per le tossicodipendenze, la psichiatria pediatrica e dell’età evolutiva, il tribunale dei minori, le strutture formative ed altre strutture pubbliche e private attive in questo settore.

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