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Politica

Registro professionale per le badanti: la maggioranza Svp/Lega ha respinto la mozione del Team K

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Con il pretesto che si tratta di una competenza nazionale, la maggioranza Svp/Lega ha respinto la mozione del Team K per l’introduzione di un registro professionale per gli assistenti domiciliari, mentre l’opposizione ha votato a favore all’unanimità.

Molto nel campo dell’assistenza funziona: il servizio di assistenza domiciliare e le infermiere di quartiere lavorano molto bene insieme e c’è anche un punto di contatto ben funzionante per gli assistenti familiari. Con la sua proposta, Maria Elisabeth Rieder voleva portare più trasparenza nel settore degli assistenti domiciliari. Una mozione analoga era già stata respinta nel 2019.

Le case di riposo e le case di cura stanno raggiungendo il limite, semplicemente perché manca il personale. In Alto Adige c’è un gran numero di persone che necessitano di assistenza e il fabbisogno di assistenti domiciliari è destinato ad aumentare. Il problema non può essere ignorato.

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Maria Elisabeth Rieder del Team K è quindi molto sorpresa: “È incredibile. Decisioni come quella odierna del Consiglio provinciale vengono prese sulla pelle di chi necessita di assistenza, dei loro congiunti e degli operatori di assistenza domiciliare, da cui in futuro saremo sempre più dipendenti. In Italia, abbiamo molte province e comuni che hanno già introdotto questo registro da anni, è evidentemente possibile farlo quindi.

Se pensiamo che in Alto Adige esiste un registro degli artisti, mi risulta ancora più incomprensibile come ci si possa astenere dall’introdurre questo strumento in un settore così delicato come quello dell’assistenza. In tutti i settori si parla di standard minimi di qualità, solo nel settore dell’assistenza sembra non essercene bisogno”.

Maria Elisabeth Rieder sa da molte testimonianze dirette che per le famiglie è davvero difficile trovare un supporto per l’assistenza a domicilio. Da un giorno ci si può trovare nella situazione di dover gestire l’assistenza di congiunti, nelle loro case, e per molti, la risposta è una sola: la badante.

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La mozione del Team K prevedeva l’introduzione di un registro professionale obbligatorio per  assistenti domiciliari (le badanti, in sostanza). In collaborazione con i servizi di assistenza domiciliare, i servizi infermieristici a domicilio e le agenzie private, si dovrebbero definire i requisiti minimi per l’iscrizione al registro; si dovrebbero poi prevedere corsi di formazione per gli operatori iscritti all’albo, per garantire uno standard minimo di qualità dei servizi di assistenza; infine si dovrebbero organizzare corsi di lingua per abbattere le barriere linguistiche tra assistiti e operatori.

Al momento c’è poco supporto da parte della Provincia, per questo è necessario un punto di contatto nei distretti per sostenere il lavoro degli assistenti familiari e degli operatori di assistenza domiciliare, per offrire una più stretta collaborazione tra tutti gli operatori coinvolti.

L’obiettivo finale è fornire una buona assistenza alle persone bisognose di cure e questo può essere garantito solo attraverso standard minimi nel lavoro di assistenza. Trovo ipocrita che da un lato si elogi il lavoro delle donne in occasione della Giornata della Donna, ma dall’altro non si agisca rispetto a questioni così importanti“, ha concluso Maria Elisabeth Rieder.

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