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Bolzano

Sostegno ai progetti del centro aiuto alla vita: bocciato documento di voto presentato da Galateo

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La maggioranza in consiglio comunale boccia il documento voto presentato dal capogruppo di Fratelli d’Italia Marco Galateo, in difesa della vita per promuovere un’alternativa all’aborto. Nessun medioevo o catechismo, si chiedeva l’attuazione della legge 194 del 1978 che nei primi cinque articoli prevede proprio le stesse proposte.

Tra queste c’era il sostegno ai centri aiuto alla vita già presenti a Bolzano, la promozione attraverso pubblicità negli spazi comunali di progetti di prosecuzione di gravidanza. Bocciata anche la proposta di supportare le famiglie con figli affetti da gravi malattie e malformazioni. 

Com’è noto, circa la metà delle interruzioni di gravidanza avvengono per ragioni di povertà materiale – riporta il testo del documento – . La cosa è significativa nel contesto della nostra società del benessere. Appare doveroso, da parte delle pubbliche Amministrazioni, di attivarsi per almeno limitare questa situazione.

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Si potrebbe pertanto, di fronte ad una donna in procinto di abortire anche a causa di ‘necessità economica’, attivare tutti gli strumenti necessari consentiti per legge ed in base alla possibilità finanziaria dell’ente istituire un intervento economico straordinario, subordinato alla disponibilità della donna ad aderire ad un progetto sociale individualizzato, accompagnato dal rilascio del documento attestante lo stato di gravidanza e la richiesta di interruzione volontaria dell’interessata“.

Tutto ciò impone a maggior ragione – continua il documento – che le Amministrazioni si attivino per provvedere ad istituire un fondo di aiuto alle madri in gravidanza difficile, oppure dove non sia possibile di designare un sostegno economico da inserire nel proprio bilancio comunale, attraverso un finanziamento adeguato nei confronti di associazioni operanti sul territorio che abbiano istituito progetti di aiuto alla Vita nascente, come per esempio il ‘Progetto Gemma‘ dei Movimenti Per la Vita e dei Centri Aiuto alla Vita“.

Emerge pertanto evidente la forte necessità di attivare in tempi rapidi un fondo di aiuti straordinari, che consenta alle donne in gravidanza difficile di essere aiutate.

Lo Stato, le Regioni e gli Enti locali sono impegnati a sviluppare i servizi sociosanitari e ad adottare altre iniziative necessarie per evitare che l’aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite. Va pertanto predisposto un piano di interventi comunali a favore della maternità e della natalità, volti a fornire un sostegno sociale ed economico alle madri in gravidanza che, anche in situazioni di difficoltà economiche, scelgano comunque di non ricorrere all’aborto“.

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