Politica
Il giorno del lutto: fascia nera su bandiere sudtirolesi. STF: “L’annessione? Spazzatura della storia”
11 novembre, una data che corrisponde al 101mo anniversario dell’arrivo della truppe italiane al Brennero.
Correva l’anno 1918, la metà di settembre segnava l’inizio della divisione del Tirolo. Oggi le bandiere a lutto, issate qua e là (nelle foto si vede Egna ma dicono di averle avvistate persino a Laives) a memoria di questo giorno in tutto l’Alto Adige.
Fascette nere notate con disappunto da molti, soprattutto in associazione alla provocazione programmata da parte di Sued Tiroler Freiheit, che ha visto la copertura con plastica e la scritta “rifiuti speciali” del cippo di confine del Brennero.
Un testimone scomodo che richiedeva l’eliminazione simbolica del confine “non ufficiale” (così lo indicano i revanscisti sudtirolesi) attraverso un’azione preannunciata.
Lo avevano detto e lo hanno fatto, con l’aggiunta del famoso “carico da 20”. Una sola dichiarazione da parte di Klotz, Atz Tammerle, Knoll e compagnia all’indomani del congresso a porte chiuse del partito, che si è tenuto poco prima della metà di settembre in Tirolo (noi lo avevamo scritto qui ““Stf: “Il futuro dell’Alto Adige solo senza l’Italia”. Nuova eclatante azione anti italiana a novembre”).
Quel livore che non passa mai. Si è pensato quest’anno quindi a una celebrazione speciale non con una, bensì con due azioni provocatorie.
La prima è ormai diventata, come le altre, un caso nazionale. Parliamo dei manifesti shock con il cadavere affissi in tutto l’Alto Adige (Sued Tiroler Freiheit, la provocazione sui medici finisce in Procura. Esposto dei 5Stelle)
Cercano il caso, per passare da eroi. Questo il testo dell’intero comunicato presente sul sito
“L’11 novembre 1918 le truppe italiane occuparono il Brennero e diedero così inizio alla divisione del Tirolo. Anche oggi, in ricordo di questa giornata, saranno issate in tutta l’Alto Adige bandiere tirolesi con fasce di lutto.
Sued Tiroler Freiheit in Alto Adige ha colto l’odierna Giornata del lutto tirolese come un’occasione per rimuovere simbolicamente il confine dell’ingiustizia al Brennero con un’azione sensazionale. Il cippo di confine del Brennero è stato ricoperto privando così il confine dell’ingiustizia della sua visibilità.
Il confine del Brennero è e rimane un confine di ingiustizia che divide il popolo tirolese e unisce il Sudtirolo ad uno stato straniero al quale non ha mai voluto appartenere.
L’eliminazione del confine intratirolese dell’ingiustizia è e rimane pertanto l’obiettivo primario della nostra politica.
In un’Europa unita, le frontiere dell’ingiustizia come quella del Brennero non hanno più alcuna ragione di esistere e appartengono ai cumuli di spazzatura della storia.
Ma è anche necessario rimuovere il confine nella mente della gente e quindi lottare per la cooperazione transfrontaliera in tutte le aree possibili tra Nord, Est e Sudtirolo, in modo che il Tirolo possa crescere unito.
Con la velatura della pietra di confine, STF ha oggi deliberatamente sottratto la sua visibilità al confine dell’ingiustizia, perché se la gente non percepirà più il Brennero come un confine, non rimarrà più nulla del confine di Stato italiano“.
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