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Africa orientale: sciami devastanti di locuste in Etiopia, Kenya e Somalia

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Sciami grandi 60x40km (2.400), quasi il doppio della superficie della città di Roma, si stanno muovendo dalla Somalia verso il Kenya e sono a 400 chilometri da Nairobi.

Si parla di 150 milioni di insetti per sciame, in grado di coprire una distanza di 150 chilometri in un solo giorno.

Le zone già colpite sono praticamente defogliate; gli animali si posano sulle colture e sulle macchie boschive e mangiano tutte le foglie, lasciando gli alberi completamente nudi.

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La Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, nei giorni scorsi ha lanciato un appello per gli aiuti internazionali.

La velocità della diffusione dei parassiti e la dimensione delle infestazioni sono così oltre la norma – recita una nota della Fao – che hanno portato al limite le capacità delle autorità locali e nazionali”.

L’agenzia Onu stima che per giugno il numero di locuste potrebbe crescere esponenzialmente di 500 volte. La diffusione delle locuste in Africa orientale è stata definita dall’Onu una “situazione senza precedenti”.

Il numero spropositato di insetti, spiega la Fao che ha istituito un «Osservatorio Locuste», è direttamente legato alle temperature record di quest’anno e alle piogge, altrettanto inusitate, della fine del 2019.

Insomma, la colpa è da attribuire al cambiamento climatico.

Gli sciami si sono diffusi dallo Yemen attraverso il Mar Rosso. Le forti piogge alla fine del 2019 hanno creato le condizioni ideali per far prosperare i parassiti e il problema potrebbe peggiorare. Oltre al crescente numero in Africa orientale, infatti, le locuste si sono riprodotte anche in India, Iran e Pakistan, e in primavera potrebbero trasformarsi in nuovi sciami.

L’utilizzo di reti giganti per proteggere il raccolto, pompe d’aria e addirittura lanciafiamme sono alcune tra le soluzioni proposte per affrontare l’emergenza, scrive l’agenzia FAO. Ma la realtà è che l’unico modo per ridimensionare il problema è il controllo aereo.

Purtroppo però, i veicoli presenti in loco non bastano per contenere la situazione che si è creata. Servono almeno 70 milioni di dollari per acquistare nuovi aerei in grado di sorvolare la zona colpita spruzzando pesticidi, l’unico mezzo noto per combattere gli sciami.

Secondo il direttore generale della Fao, QU Dongyu: “E’ diventata una situazione di interesse internazionale e minaccia la sicurezza alimentare dell’intera sottoregione. La Fao sta attivando meccanismi rapidi che ci consentiranno di intervenire rapidamente per sostenere i governi nell’organizzare una campagna collettiva per affrontare questa crisi.

Le autorità della regione hanno già dato il via alle attività di controllo, ma data la portata e l’urgenza della minaccia, sono necessari ulteriori sforzi finanziari da parte della comunità internazionale dei donatori per poter accedere agli strumenti e alle risorse necessarie per portare a termine il lavoro. La Fao è pronta a sfruttare la sua esperienza e ad agevolare una risposta regionale coordinata».

Quasi 4 milioni di bambini che vivono in Kenya, Etiopia e Somalia stanno già soffrendo la fame e ora sono a rischio di ulteriori deprivazioni a causa dell’invasione delle locuste.

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