Economia e Finanza
Caro energia, Cna: “L’impennata delle bollette impatta sul 95% delle imprese”
Il presidente del Trentino Alto Adige Claudio Corrarati: “Crisi di liquidità per le PMI. Chiediamo una moratoria dei pagamenti a livello locale e sistemi di sostegno mirati attraverso le cooperative di garanzia”.

L’enorme rincaro delle bollette nell’ultima parte dell’anno ha fatto schizzare di oltre il 30% la spesa nella media del 2021 rispetto al 2019 per i settori delle costruzioni e dei trasporti, soltanto la filiera del turismo mostra un incremento inferiore al 20%.
Per l’anno in corso le prospettive sono di nuovi vistosi rincari, considerando che i prezzi del primo trimestre mostrano un balzo del 112% rispetto allo stesso periodo del 2019.
È quanto emerge da una indagine realizzata dal Centro Studi CNA presso circa 2.500 imprese, un campione rappresentativo della realtà produttiva dell’artigianato e della piccola impresa.
La rilevazione mostra che il 95% delle imprese ritiene che il caro bollette avrà un forte impatto sulla propria attività, solo il 5% indica che non ci saranno effetti significativi.
Per le imprese del comparto costruzioni l’importo della bolletta è aumentato del 33,1% tra il 2019 e il 2021, per i trasporti 31,9% e per la manifattura il 29,9%. Incrementi del 21,4% per il commercio, 18,6% per la filiera del turismo e 23,3% per gli altri servizi.
Per fronteggiare il caro-energia il 53% delle imprese si vedrà costretto a ritoccare i listini in particolare manifattura e costruzioni (rispettivamente 62,8% e 54,4%) mentre il 66% delle imprese di trasporto, il 64% dei servizi alle imprese e il 56% dei servizi alla persona indicano che manterranno invariati i prezzi.
L’impennata dei costi energetici provocherà un taglio dei margini di guadagno per il 77,5% del campione, soltanto il 10,6% prevede di ridurre la produzione e il 6,8%, pari a 200 mila imprese in tutto il Paese, prospetta il fermo dell’attività a causa di costi insostenibili con punte del 24% nel settore del turismo.
La reazione delle aziende. Il sistema delle imprese sta già realizzando una serie di iniziative per attutire l’impatto del caro-energia, in particolare il 43,6% del campione intende ridurre altre voci di spesa e il 42% pensa di aggiornare con maggiore frequenza i listini.
Rilevante la quota di imprese (37% del totale) che è orientata a rinviare investimenti programmati. Meno diffuse le azioni di natura strutturale. Quasi un’impresa su 5 investirà in tecnologie di efficientamento energetico con valori simili tra i vari settori ad eccezione dei servizi alle imprese dove la percentuale sale al 32,1%.
Il 10% del campione ritiene che dovrà ridurre l’organico e il 7,6% pensa di dover tagliare il monte retribuzioni. L’indagine evidenzia inoltre una serie di opzioni strategiche per rafforzare il sistema energetico nazionale.
Oltre il 91% delle imprese intervistate indica la priorità di potenziare la produzione di energia da fonti rinnovabili. Per l’84% è necessario ammodernare le infrastrutture di rete e il 77,3% sottolinea l’esigenza di assicurare una effettiva concorrenza nel mercato dell’energia elettrica.
“Il caro-energia rischia di generare una drastica frenata della ripresa economica – commenta il presidente di CNA Trentino Alto Adige Claudio Corrarati – erodendo i margini di guadagno e la fiducia delle imprese. Ad oggi, con due anni di crisi pandemica alle spalle, siamo assolutamente convinti che si debba, in ogni modo, evitare crisi di liquidità alle nostre PMI a causa del caro energia.
Chiediamo a livello locale una moratoria dei pagamenti delle bollette, come già fatto nel 2021, e che le nostre aziende possano usufruire di sistemi di sostegno per la liquidità. Un ruolo importante potrebbero giocarlo in questo senso le cooperative di garanzia”.
CNA Trentino Alto Adige sostiene, inoltre, la posizione di CNA nazionale che definisce inaccettabile l’attuale distribuzione degli oneri generali di sistema che “è fortemente iniqua e penalizza maggiormente le imprese più piccole che sopportano il 49% del gettito complessivo e assicurano 4,7 miliardi l’anno, risorse che potrebbero essere investite nei processi produttivi. Il risultato è che una piccola impresa paga l’energia quattro volte di più rispetto un’impresa di grandi dimensioni”.
Il direttore di CNA-SHV Alto Adige Gianni Sarti ricorda che per tutti gli associati di CNA Trentino e CNA Alto Adige è possibile aderire al gruppo d’acquisto Consorzio Ape Aziende per l’energia.
“L’adesione – spiega Sarti – consente, attraverso un bando annuale, di acquistare forniture di energia elettrica e gas a prezzi ribassati rispetto ai prezzi medi di mercato, potendo far leva sulla richiesta di un quantitativo elevato di energia anziché su singoli contratti aziendali che non raggiungono la massa critica per un’adeguata scontistica”.
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