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Alto Adige

Controlli Covid al Brennero, Urzì: “Non c’è reciprocità. L’Austria danneggia l’autotrasporto italiano”

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Attraverso la delegazione parlamentare di Fratelli d’Italia ci attiveremo nelle prossime ore per un intervento presso il governo italiano per richiedere reciprocità nelle procedure di controllo dettate da motivi sanitari al Brennero.

L’Austria ha infatti disposto un serrato controllo della negatività al virus di chiunque faccia il suo ingresso nel Paese, una complicazione che sta determinando rallentamenti nelle procedure di verifica tali da creare code di mezzi pesanti di oltre 40 chilometri a sud della frontiera.

Le associazioni di trasporto denunciano la mancanza di reciprocità. Così il traffico verso sud prosegue indisturbato anche per i mezzi provenienti dall’Austria“.

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Queste le parole del consigliere regionale e provinciale di Fratelli d’Italia Alessandro Urzì che sottolinea:

I danni denunciati per l’autotrasporto italiano, mettendo in conto ritardi, disagi e formalità sanitarie da disbrigare (l’Austria chiede per ogni ingresso un nuovo test non più vecchio di 24 ore) sono ingenti.

La mancanza di reciprocità aggrava il sentimento negativo degli operatori del settore italiano. Ciò è aggravato dal grave blocco dell’autotrasporto legato alle limitazioni definite ‘ambientali’ da parte del governo austriaco.

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Il divieto settoriale di circolazione imposto dal Tirolo a partire dal 1° luglio 2019 e successivamente inasprito dal 1° gennaio 2020 contrasta con il diritto comunitario, è stato recentemente affermato dalla Camera di Commercio di Bolzano“.

e ancora: “Il Governo austriaco ha confermato infatti l’estensione del divieto di circolazione notturno per i veicoli industriali in transito anche a quello con motore Euro VI, quindi in pratica per tutti, poiché i camion a trazione elettrica non stanno operando sulle lunghe distanze. A questo provvedimento ha reagito anche il presidente di Conftrasporto, Paolo Uggè, definendo questa una “situazione vergognosa”, aggiungendo che “da oggi finisce la libertà di circolazione in Europa.

Il blocco scattato il 1° gennaio va a sommarsi ad altre pesanti limitazioni che, di anno in anno, si sono sommate l’una all’altra aumentando in modo esponenziale il danno a carico del nostro sistema economico, non solo sul fronte dei trasporti ma anche sul piano produttivo per il rallentato interscambio con gli altri Paesi europei“.

Il paradosso è che le limitazioni al transito notturno varranno per i mezzi pesanti italiani, non colpirà quelli austriaci. Che possono viaggiare anche senza rispettare i parametri posti per tutti gli altri paesi europei e l’Italia.

E ancora una volta senza alcuna reciprocità: quindi i mezzi austriaci entrano in Italia liberamente, quelli italiani non lo possono in Austria.

Ed ora si aggiungono  i vincoli sanitari ed i test per i quali ancora una volta manca la reciprocità, dall’Austria si entra normalmente in Italia senza problemi. Mentre per entrare in Austria è diventato un calvario.

E’ richiesto uno scatto di orgoglio da parte del nuovo governo, quello richiesto al precedente di Conte non c’era stato. Ora si valuterà se l’interesse nazionale sarà nuovamente portato nell’agenda di governo. In ogni caso oggi c’erano code di 40 chilometri e quindi ciò non fa sperare il meglio“, conclude Urzì.

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