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Politica

Don Bosco, chiusa via Camponuovo. Segnin (FdI): “Il Comune espropri per interesse pubblico”

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Il collegamento pedonale e ciclabile fra via Mozart e la strada interpoderale che ha il nome di via Camponuovo e che conduce, fra il resto, anche al centro lungodegenti Firmian (al Bivio) ed ora alla nuova clinica Melitta, deve essere riaperto al passaggio dei cittadini. Chiuso anni fa, ormai, da un cancello di cui pare solo i contadini della zona abbiano le chiavi, esso impedisce di raggiungere facilmente dall’intero quartiere di Firmian, per una passeggiata o le strutture sanitarie, in sicurezza.

Durante la bella stagione darebbe la possibilità di permettere agli ospiti della struttura, accompagnati, di raggiungere la città per momenti di socialità considerato che le due strutture sanitarie sono isolate da tutto. Vale la pena ricordare come attualmente l’unico accesso alle strutture sanitarie di Firmian e Melitta è un percorso stradale affollatissimo, lungo via Castelfirmiano, separato da guard rail di cemento, interrotto da un distributore di benzina, con scarsa sicurezza e inquinatissimo.

Ora va risottolineata quindi la necessità di riaprire il cancello che unisce la città a via Camponuovo avviando tutti i passi necessari sia in Circoscrizione che in Comune per ottenere un diritto dei cittadini a potere godere degli spazi verdi agricoli su cui si affacciano le case e le strade interpoderali. Una formula magica esiste, “esproprio per pubblico interesse”, e viene dal Consiglio dei Comuni se non si dovesse trovare un accordo con il Consorzio.

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Proprio il Consiglio dei Comuni ha indicato questa strada durante l’iter di discussione di un disegno di legge “Modifiche alla legge provinciale 28.09.2009, n° 5 in materia di bonifica” al dibattito in Consiglio provinciale.

Per il consigliere di Circoscrizione Don Bosco – Fratelli d’Italia Salvatore Segnin, il principio da seguire è questo: se le strade di bonifica, poderali o interpoderali, nel caso in cui per la loro costruzione o riattamento, anche infrastrutturale, siano intervenuti contributi o sostegni finanziari di altra natura di natura pubblica, sia provinciale che comunale, o nelle quali siano svolti servizi pubblici di pubblico interesse o destinati al godimento privato dei residenti, devono essere rese accessibili al transito pubblico pedonale o ciclabile senza limitazioni materiali, sotto la piena responsabilità di coloro che le attraversino, con adeguata segnalazione in questo senso. Prevedendo limitazioni esclusivamente nel periodo della raccolta dei frutti.

Questo principio su cui il Comune dà notizie di stampa avrebbe avviato trattative con il Consorzio di bonifica competente per via della Vigna a Gries dovrebbe fare altrettanto per via Camponuovo e per abbattere il cancello esistente. Su questa stradina infatti vengono svolti servizi pubblici come l’asporto dei rifiuti, le fognature, la consegna della posta… insomma perché i cittadini dovrebbero pagare tutti questi servizi e nemmeno potere utilizzare le strade? – chiede Segnin – . Il Comune ha già la possibilità di inserire la strada di accesso nel piano urbanistico ed eventualmente espropriarla per pubblico interesse, come riferisce il Consiglio dei Comuni. E allora sia così. Ho presentato una precisa richiesta al Consiglio di quartiere di Don Bosco perché sia presentata una richiesta urgente di attivazione della giunta comunale verso il Consorzio di Bonifica competente perché una soluzione (parallelamente a quella per via della Vigna a Gries) sia individuata già in previsione della prossima stagione calda“.

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