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Italia ed estero

La riforma sul premierato divide i partiti: di cosa si tratta davvero

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Pare quindi che la proposta della Casellati abbia ricevuto un  via libera unanime, sulla riforma costituzionale. Il testo è stato approvato, senza alcuna modifica.  È comunque ancora lungo l’iter del provvedimento, tanto che potrebbe prevedere un referendum confermativo.

Tra i punti più discussi del premierato «all’italiana», la cosiddetta «norma anti ribaltone» e le varie modifiche rispetto al ruolo del presidente della Repubblica, eletto dal Parlamento a differenza del presidente del Consiglio eletto direttamente dai cittadini.

Si inizia con l’elezione diretta con un’unica scheda.  Il Presidente del Consiglio è eletto a suffragio universale per la durata di cinque anni. Gli altri articoli del disegno di legge servirebbero per gestire in modo diverso i poteri della Repubblica sulla base di questa novità sostanziale. Sono pochi gli Stati che utilizzano questo sistema, forse la Germania con il cancellierato.

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Questa novità, se confermata definitivamente, dovrà sostituire una parte della Costituzione, ovvero “l’articolo 92 sarebbe cambiato prescrivendo l’elezione diretta  “Il governo della Repubblica è composto dal presidente del Consiglio e dai ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei ministri”.

Una novità toccherà anche le schede elettorali che i cittadini troveranno nei seggi “Le votazioni per l’elezione del presidente del Consiglio e delle Camere avvengono tramite un’unica scheda elettorale”. Addio, quindi alla doppia scheda per eleggere i componenti di ciascuna delle due Camere.

Tra gli obiettivi dichiarati dalla ministra Casellati nel testo, c’è stato anche quello di “Preservare i poteri del presidente della Repubblica che resta e deve restare figura chiave dell’unità nazionale“.

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Inoltre, stando a quanto proposto dalla nuova manovra, il presidente delle Repubblicapuò conferire l’incarico di formare il governo al presidente del Consiglio dimissionario o a un altro parlamentare che è stato candidato in collegamento al presidente eletto, per attuare le dichiarazioni relative all’indirizzo politico e agli impegni programmatici su cui il governo del presidente eletto ha ottenuto la fiducia

Aspetto molto discusso questo, dato che nel corso di una legislatura non possano esserci più di due premier. Infine, il nuovo incaricato dal presidente della Repubblica dovrà essere un parlamentare. Di più: un parlamentare dello stesso schieramento che ha vinto le elezioni.

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