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Politica

Moschea di via Volta, l’ora della verità: il 29 aprile il parere della commissione edilizia

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Domani (29 aprile) si riunirà la commissione edilizia per rilasciare il parere in merito alla moschea di via Volta, chiarendo se in quella parte della zona Industriale sia ammesso un luogo di culto e se lo stesso sia in grado di garantire la sicurezza dei fedeli e del vicinato.

Ma ricordiamo la vicenda.

Il Comune di Bolzano 4 anni fa rilasciò l’abitabilità per un magazzino in zona produttiva trasformato in un centro culturale dall’Associazione che lo ha acquistato. Diverse aziende che sono nello stesso complesso produttivo contestarono che nei locali non veniva svolta attività culturale ma attività di culto, con un afflusso di così tante persone in occasione delle funzioni religiose da rendere questo utilizzo non compatibile alla coesistenza con le attività artigianali e commerciali della zona.

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A detta loro, ed avallati da un sopralluogo dei vigili del fuoco, l’unica scala di uscita dei fedeli non sarebbe stata sufficiente a garantire la sicurezza in caso di emergenza, così come la condivisione del cortile di sfogo, dove si incontrano i fedeli al termine delle funzioni religiose, funerali con feretro compresi, con i grossi e pesanti mezzi che manovrano, caricano, scaricano e transitano nello stesso cortile a tutte le ore.

La Provincia di Bolzano accogliendo il ricorso di un artigiano, intimò al Comune di Bolzano di rivedere i permessi rilasciati al circolo ricreativo identificando i locali di via Volta come luogo di culto, visto che di fatto si tratta da sempre di una moschea, e di garantire la sicurezza sia delle persone che vi si radunano che del vicinato.

Era stato contestato che le aziende venivano penalizzate dall’arrivo in massa dei musulmani, oltre che a livello commerciale anche per la responsabilità loro derivante dalla comproprietà delle zone condominiali comuni e dalla incompatibilità delle attività produttive con le attività ricettive.

Anche l’amministratore del condominio in cui c’è la moschea si è dovuto rivolgere ad un avvocato per chiedere al Comune di analizzare in modo particolarmente attento questa pratica edilizia.

L’amministratore è responsabile della sicurezza del condominio in prima persona, e si è trovato impotente una volta messo di fronte alle dichiarazioni del servizio di prevenzione e sicurezza dei vigili del fuoco che parlavano di pericolosità in caso di emergenza, e la contrastante concessione dell’abitabilità.

Mercoledì 29 Aprile, domani, verrà scritta la parola fine a questa  vicenda. 

Se verrà rilasciato un  parere favorevole il Comune dovrà rivedere il piano di attuazione della zona industriale per inserire il luogo di culto tra gli elementi di pubblica utilità e prevedere le infrastrutture adeguate all’affluenza dei fedeli, marciapiedi e parcheggi in primis, e si assumerà anche la responsabilità di affidare l’incolumità dei fedeli ad una via d’uscita già definita pericolosa, che senza essere stata modificata diventerebbe sicura per una diversa interpretazione.

In ogni caso questa responsabilità verrebbe tolta all’amministratore del condominio e ai condomini, e spostata all’amministrazione Comunale ed ai firmatari dei permessi. Se al contrario il parere rilasciato sarà negativo verrà stabilito il principio secondo cui l’incolumità degli individui è superiore agli interessi economici, come abbiamo imparato in questa fase di forti limitazioni alle libertà personali per tutelare i cittadini dal covid-19.

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