Provocazione o sciacallaggio? Spunta una pagina Facebook a sostegno dell’innocenza di Filippo Turetta

Pubblicità

Sembra incredibile, eppure è tutto vero! Il caso di Giulia Cecchettin e del suo barbaro assassinio è su tutti i media e come al solito arrivano gli sciacalli.

“Filippo Turetta ragazzo modello“ questo il nome della pagina che, pur non avendo molti follower, sono molti di più i commenti degli utenti che invece attaccano il ragazzo ma soprattutto l’ideatore della pagina che mette in dubbio la ricostruzione dei fatti e arriva ad accusare i media di avere usato un giudizio affrettato nei suoi confronti.

La descrizione della pagina sul social recita così: “Per confutare le illazioni su un bravo ragazzo vittima del pressappochismo dei media”.

Pubblicità - La Voce di Bolzano

Pubblicità - La Voce di Bolzano

L’autore della pagina mette in dubbio la ricostruzione dei fatti e arriva ad accusare i media di avere usato un giudizio affrettato nei suoi confronti. Chiamando anche in causa episodi del passato come quello del caso Tortora e molti altri, come Raffaele Sollecito e Amanda Knocx.

Non mancano le critiche alle dichiarazioni della sorella della povera Giulia, Elena Cecchettin, accusata di strumentalizzare l’omicidio in favore di una visibilità che potrebbe portarla a diventare una “seconda” Ilaria Cucchi.

“Non sarà che tra 6 mesi ci sono le elezioni europee e “qualcuno/a” sta prendendo la palla al balzo? Avremo presto in circolazione una nuova Ilaria Cucchi?“, scrive chi si cela dietro la pagina.

Pubblicità - La Voce di BolzanoPubblicità - La Voce di Bolzano

Non mancano nemmeno le accuse all’avvocato difensore di Turetta giudicato troppo “molle” convinto della colpevolezza del suo assistito.

Molti gli utenti che pensano ci si trovi di fronte a un “troll” che sfrutta in maniera indegna questo caso di cronaca nera.

Questo l’ultimo post pubblicato sulla pagina: “dare il “consenso all’estradizione” non significa “confessare” significa voler tornare in Italia al più presto per chiarire la propria posizione non avendo nulla da nascondere. Fine del dispaccio”.