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Alto Adige

Schiaffo a Bolzano dal Ministero della Salute: Roma chiede chiarimenti su irregolarità nel sistema sanitario locale

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Per l’ennesima volta nei guai.

Non parliamo di noi, agili surfisti impavidi e sprezzanti del pericolo, in perenne (precario) equilibrio sulle onde maligne dell’informazione locale e nazionale.

Parliamo della grande barca della Sanità in Alto Adige, che galleggia ancora sperduta nell’infinito mare delle irregolarità e di pasticci organizzativi e burocratici dall’evidenza talvolta imbarazzante, senza che nessuno abbia il coraggio, o la capacità, di riprenderne con forza il timone e guidare il disperato natante sudtirolese in acque più sicure.



Un pasticcio sotto gli occhi di molti, nuovamente fuori luogo come un orribile lezzo nel grande paradiso delle perfezioni autonomistiche dove ogni cosa viene fatta a regola d’arte perché “Wir sind in jedem Bereich immer an der Spitze” (leggi “La Voce di Bolzano all’era delle intimidazioni: una Asl confusa minaccia il giornale”).

Fuori luogo perché la cecità complice dei precedenti governi di certo non ha aiutato un sistema territoriale all’interno del quale, in taluni settori, vige ora una sorta di “autonomismo sporco“: ci riferiamo a quell’autonomia del misuso talmente ostinata nel volersi dettare le norme da sé da risultare sovente illecita o in contrasto con le normative nazionali. Almeno nel settore sanitario.

E a proposito della tendenza autonormativa nel settore più volte denunciata dal nostro giornale spunterebbe questa volta, gaia ma decisa, una nota del Dicastero della Salute (ci si permetta la licenza poetica).

Un foglio libero che noi immaginiamo così: una decina di righe, magari a inchiostro rosso, dalle quali si evince una certa preoccupazione ministeriale unita alla volontà di chiarire le diverse questioni che lasciano negli animi dei responsabili romani, se non della stessa ministra Giulia Grillo, qualche seria perplessità.

Voci di corridoio, beninteso. Venticelli che, se sibilassero il vero, desidereremmo venissero confermati, per direttissima, dagli stessi vertici provinciali.

C’è curiosità sul contenuto della missiva partita dalla Direzione generale delle Professioni sanitarie e delle Risorse umane del Servizio Sanitario Nazionale, guidata dalla Dottoressa Rossana Ugenti.

E dopo aver immaginato le dita agili e precise che hanno applicato il francobollo, la penna elegante con la quale è stato trascritto l’indirizzo del Dipartimento Salute, Sport Politiche sociali e Lavoro della provincia autonoma di Bolzano, la nostra curiosità sul contenuto della lettera si fa significativa.

Secondo i nostri più perfidi suggeritori si tratterebbe di una richiesta di chiarimenti su irregolarità nell’utilizzo indiscriminato delle agenzie interinali per la somministrazione di turni medici. Ma non mancherebbe anche la questione  dell’utilizzo illecito di medici in pensione: una squadra che, secondo le malelingue, arriverebbe addirittura a 46 unità.

Gli stessi vermilingui (ma noi non li ascoltiamo) ci suggeriscono che parte delle curiosità ministeriali si concentrerebbero  sul rinnovo dei contratti medici di primari senza la relazione del nucleo di valutazione che attesti i requisiti e l’idoneità professionali di tali soggetti, così come previsto sia dalla normativa nazionale che da quella provinciale.

Sarebbe il caso della Dottoressa Dagmar Regele, fresca di rinomina a Primario del servizio igiene di Brunico nonché direttrice del dipartimento di prevenzione Asl Alto Adige. Ma noi non ci crediamo.

A tentare di convincerci che le cose stiano proprio così ci sarebbe un recente tweet della ministra Grillo nonché, ci siamo permessi un’altra immagine allegata, uno dei tweet pubblicati da Fabrizio Pollinzi, autore del blog http://fabriziopollinzi.blogspot.com.linformatore.net e che conosciamo come uno degli amministratori del gruppo Facebook Bolzano in Libertas, gruppo che a livello locale si sta occupando di molti aspetti che riguardano la Sanità in Alto Adige, dando spesso alla nostra testata utili spunti di discussione.

Ma noi, ovviamente, di Grillo e Pollinzi non ci fidiamo e rimaniamo sulle nostre posizioni.

Sotto, il tweet di Fabrizio Pollinzi, blogger e amministratore/creatore del gruppo Facebook Bolzano in Libertas, che da tempo denuncia sul social le problematiche inerenti la Sanità: “Aiuto, ridatemi George Clooney dei Medici in prima linea”

 

“Tutto in accordo con il Ministero della Salute”, proclamano sovente i tanti dispacci provinciali riproposti con nonchalance da talune modeste gazzette locali.

Ministero di Roma. Non di Vienna. Urge specificarlo. E la specifica è pertinente, se calcoliamo che purtroppo è proprio la capitale austriaca la più nominata dai locali amministratori, politici e sanitari, come punto di riferimento primario per la risoluzione di problematiche di tipo istituzionale e amministrativo in Alto Adige e che troppo spesso fanno capo, a dire il vero, non solo alla Sanità.

Ma quando è necessario mostrare che tutto va bene, è la capitale italiana a venire impropriamente chiamata in causa con un semplice “Tutto in accordo”.

Tuttavia, ancora una volta, la sorte non arride alla macchina altoatesina, smentita anche questa volta, pare, proprio dal ridente foglio di richiesta chiarimenti proveniente dallo stesso Dicastero. Quello del SUD.

O almeno così pare, ma noi continuiamo a non crederci.

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