Italia ed estero
Si aggravano le accuse per il fidanzato di Andreea Rabciuc: omicidio volontario
La vicenda giudiziaria di Simone Gresti, il compagno di Andreea Rabciuc, assume contorni sempre più inquietanti. L’uomo, già sotto inchiesta per sequestro di persona e spaccio di sostanze illecite, si trova ora ad affrontare l’aggravante accusa di omicidio volontario. La notifica di un imminente esame autoptico irripetibile sulla salma rinvenuta è stata consegnata al suo difensore, l’avvocato Emanuele Giuliani, con l’autopsia fissata a breve termine.
Sulla scomparsa e il decesso di Andreea Rabciuc, la 27enne svanita nel nulla il 12 marzo 2022 dopo una serata con gli amici e un acceso diverbio con Gresti, permangono numerosi interrogativi. Sebbene la conferma ufficiale dipenderà dall’analisi del DNA, vi è una crescente convinzione che i resti scheletrici recentemente scoperti in una casa di campagna in rovina a Castelplanio, ad appena un chilometro dal luogo dell’ultimo avvistamento, appartengano alla ragazza.
Nonostante le approfondite ricerche condotte da carabinieri e squadre di soccorso nei giorni seguenti la scomparsa, il ritrovamento del corpo è avvenuto solo ora, suscitando dubbi e domande sul perché sia stato scoperto soltanto adesso.
Poco dopo la sparizione, le autorità avevano perlustrato anche il casolare, ma il corpo non era stato notato, forse perché situato in una parte inaccessibile dell’edificio. Tra le teorie al vaglio, vi è quella che il cadavere sia stato trasferito in loco successivamente. Ora l’attenzione si focalizza sulla causa del decesso, con ulteriori accertamenti e l’autopsia ancora da effettuare. Simone Gresti rimane l’unico indagato e, secondo il suo avvocato, è “distrutto” emotivamente dai recenti sviluppi nelle indagini.
Il legale ha comunicato all’Ansa che Gresti “dichiara la sua estraneità ai fatti”. Giuliani ha partecipato agli accertamenti di polizia scientifica nel casolare, confermando di essere stato convocato sul posto. Le indagini continuano, con la possibilità che l’avvocato possa tornare sul sito. Gresti e due amici avevano raccontato che Andreea, dopo un litigio, aveva lasciato il gruppo a piedi all’alba, senza avere il telefono con sé. Il proprietario del casolare ha riferito che il luogo era stato perlustrato con cani da ricerca poco dopo la scomparsa, e che era stato proprio lui a segnalare una finestra danneggiata.
A rafforzare la supposizione che i resti siano della ragazza contribuiscono i pezzi di abbigliamento trovati, tra cui un giubbotto e delle scarpe corrispondenti a quelli indossati da Andreea. Seguendo la sua sparizione, furono lanciati appelli sui social dalla madre e dagli amici e varie segnalazioni, compresi presunti avvistamenti a Roma o Milano, ma tutte le piste si sono rivelate prive di fondamento.
La Procura di Ancona, sotto la guida del pm Irene Bilotta, ha condotto numerose ispezioni nell’area e nelle vicinanze, portando alla luce elementi che hanno reso Gresti oggetto di indagine. Gli accertamenti di polizia scientifica sono stati condotti anche in una roulotte dai carabinieri del Ris. A scoprire i resti è stata la proprietaria del casolare, ormai in rovina ma ancora chiuso. Il corpo si trovava in una parte del piano terra, dove le finestre erano state sfondate, e si è reso necessario l’intervento dei vigili del fuoco per garantire la sicurezza durante gli accertamenti.
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