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Solland, gli operai: “Noi licenziati ma impianto pericoloso con controllo meno specializzato”

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Ci facciamo portavoce delle forti preoccupazioni che ieri gli operai della Solland Silicon ci hanno esposto e che riguardano la sicurezza dei cittadini di tre comuni altoatesini.

I lavoratori ci hanno spiegato che i “silani” contenuti all’interno dell’impianto necessitano di personale altamente specializzato per evitare fuoriuscite ed evitare quindi un rischio chimico che riguarderebbe tre comuni. L’impianto è progettato in modo che il rischio di un tale tipo di incidente è praticamente impossibile e questa sicurezza è garantita dal know-how che posseggono i lavoratori della Solland Silicon.

Addestrati proprio su quell’impianto infatti, solo loro sanno esattamente come manovrarlo“, così il consigliere del MoVimento 5 Stelle Diego Nicolini.

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Ieri è stata avviata la procedura di licenziamento dei lavoratori che attualmente custodiscono gli impianti della fabbrica. Da ora la sicurezza dell’impianto viene affidata alla REM-TEC S.r.l., facendo inoltre ricadere tutti i costi sulla collettività.

E prosegue: “Avevamo già denunciato la gravità della situazione provocata dalla Provincia, le cui ingerenze emergono addirittura dalle motivazioni della giudice Bortolotti.

Nel documento la giudice affermava che sarebbe stata incline a concedere l’accoglimento della proposta di proroga visto che tutti i criteri sembravano parlare per la buona riuscita dell’accordo e che l’offerta avrebbe sollevato la Provincia dagli oneri per la sicurezza, senonché ha ritenuto il rigetto l’unica strada perseguibile considerata l’indisponibilità della Provincia“.

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Conclude Nicolini: “A questo fatto si aggiunge ora un azzardo per la sicurezza pubblica di cui nessuno era informato e che riteniamo essere gravissimo. Siamo molto preoccupati e faremo tutto ciò che è necessario per capire cosa si celi dietro al comportamento della Provincia. Oggi abbiamo presentato intanto un esposto alla Procura della Corte dei Conti“.

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