Laives
Festa della Repubblica, celebrazioni speciali a Laives
Una Festa della Repubblica dal sapore davvero speciale, quella celebrata oggi a Laives. Accanto alla tradizionale cerimonia dell’alzabandiera e della deposizione di una corona di fiori davanti al monumento ai caduti nelle missioni di pace, è stata infatti consegnata la Medaglia d’onore conferita dal Presidente della Repubblica al nipote di Fabio Inama, prigioniero di guerra scomparso nel naufragio del piroscafo Oria nel 1944.
Inama era un militare italiano originario di Sarnonico, in Val di Non. Era stato catturato dai tedeschi in Grecia e poi internato a Rodi. Era quindi stato imbarcato sul piroscafo norvegese Oria per essere trasportato nei cambi di concentramento tedeschi. Insieme a lui, altri 4200 soldati italiani che si erano rifiutati di aderire al nazismo o alla RSI dopo l’armistizio dell’8 settembre. I piroscafo non giunse mai a destinazione, affondando e provocando la morte di tutti i passeggeri.
Questa mattina il commissario del Governo Vito Cusumano ha consegnato a Fabrizio Zambonin, nipote di Fabio Inama, la Medaglia d’Onore conferita dal Presidente della Repubblica ai cittadini italiani deportati e internati nei lager nazisti.
Alla cerimonia hanno partecipato il sindaco Christian Bianchi, il prefetto, il comandante delle truppe alpine generale Claudio Berto, il vicepresidente della Provincia Giuliano Vettorato, diversi assessori e consiglieri comunali e numerosi rappresentanti della Croce Rossa, degli alpini e dei carabinieri.
Nel suo discorso il sindaco Bianchi ha sottolineato che “quest’anno la Festa della Repubblica è una celebrazione ancora più particolare, più forte, più profonda, di quanto già lo sia ogni anno, dal 1946, dove ogni 2 giugno ricordiamo la data della nascita della nostra repubblica, e ne ricordiamo i valori simbolici e profondi. Quest’anno celebriamo questa giornata particolare dopo un periodo molto difficile, per la nostra nazione, per tutti i cittadini, oltre che per l’economia e per le aziende. Un periodo mai vissuto prima, dove il nemico, pericoloso ed invisibile, ha sconvolto la nostra vita, le nostre certezze, ha minato la salute, causando morte e sofferenza.
Tutto il mondo ha vissuto questa tremenda situazione: la privazione della socialità, dei contatti interpersonali, della libertà di movimento, della frequentazione delle nostre amicizie, della visita anche dei nostri genitori o parenti, sono un fatto mai accaduto nella storia.
Certamente ognuno di noi ha vissuto, giorno per giorno, il grande dramma presente negli ospedali e nelle cliniche, dove purtroppo il tributo di vite umane è stato molto forte. Lì, in quei, luoghi, abbiamo visto due facce della stessa medaglia: da un lato il dramma delle persone ammalate e della disperata lotta per salvare loro la vita, e dall’altra il grande valore delle persone che in questa fase hanno lavorato senza sosta, medici, infermieri, assistenti, soccorritori, anteponendo a tutto l’amore per le persone e per la vita. A loro voglio dire solo Grazie, a nome di tutti noi cittadini e delle Istituzioni.
È questa l’Italia che celebriamo oggi, e la Festa della Repubblica di quest’anno deve essere dedicata a loro: uomini e donne, dipendenti e volontari, persone che hanno messo, e stanno mettendo anche oggi, tutto il loro impegno, sacrificio e amore per gli altri.
Sono loro che oggi ci stanno regalando la possibilità di ripartire, di tornare alla normalità, la nostra normalità che oggi tanto apprezziamo, e che forse, fino ad un anno fa, davamo troppo per scontata. Da tutta questa brutta vicenda, e dal sacrificio di tante persone, la speranza è che ne esca un’Italia migliore, più consapevole della grande bellezza che ci circonda, del piacere di stare insieme, del piacere di studiare o lavorare, del piacere della nostra vita di tutti i giorni, e che si riparta tutti insieme per valorizzare al meglio la nostra nazione”.
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