Società
Gioco legale, la Spagna segue l’Italia sul divieto di pubblicità
“Tra pochi giorni il divieto pubblicità al gioco d’azzardo, vedrà annullati tutti i contratti di sponsorizzazione”. Parlava in questi termini il Ministro dei consumi spagnolo, Alberto Garzon, che in una lettera a oltre 25 società sportive comunicava le decisioni prese dal Consiglio dei Ministri sulla pubblicità del gioco.
Era l’ottobre del 2020 e la Spagna decideva di seguire l’esempio italiano, dove da anni è ormai attivo il Decreto Dignità, che cancellava qualsiasi possibilità di comunicazione legata al gioco. Il problema è che le nuove misure varate dal governo iberico si vanno ad innestare in un panorama che vanta un tasso di gioco problematico tra i più bassi d’Europa. Lo riportano i dati dell’associazione CeJuego, che cura gli interessi di gran parte del settore del gioco privato.
La svolta in negativo, in questo senso, è arrivata proprio nell’anno di approvazione della Legge Garzon, che avrebbe avuto come conseguenza la limitazione della pubblicità legata al gambling. A questa si sono aggiunte poi altre norme proibizioniste che hanno imposto limitazioni graduali al gioco privato, che non trovano riscontro in quello pubblico. Leggi che guardano proprio al caso italiano: l’Italia è infatti il primo tra i paesi dell’Unione Europea a varare leggi di questo tipo.
Ma quindi il nostro sistema di gioco è un modello a cui fare riferimento, un esempio virtuoso da seguire, oppure è uno specchietto per le allodole? In molti, all’estero, pensano che le conseguenze di una limitazione della pubblicità siano più negative che positive. In Italia, ad esempio, dal 2018 non hanno assolto il loro compito principale di risoluzione o abbassamento del gioco patologico, anzi, hanno portato all’esatto opposto. Senza una comunicazione chiara ed efficace, senza informazioni all’utente, sono in molti a finire nella rete del gioco illegale o del gioco problematico, come conferma questo articolo di Repubblica.
L’esempio dell’Italia, quindi, non appare di certo come un modello da seguire, anzi è la dimostrazione di come alcune misure proibizioniste non facciano altro che portare problemi, rischi e passi indietro. Passi indietro che un settore florido come quello del gioco non può di certo permettersi. Soprattutto nel periodo storico in cui ci troviamo a vivere.
Per questo la Spagna, forse, ha commesso un grave errore. Un errore che non sarà ripetuto in altri paesi, Regno Unito e Germania su tutti, che hanno ben chiaro come la comunicazione e l’informazione siano le armi principali per contrastare il gioco illegale e quello patologico.
-
Bolzano2 settimane fa
Documenti di soggiorno falsi, arriva il foglio di via per due marocchini
-
Bressanone2 settimane fa
Eventi criminali alle tabaccherie, rimangono indispensabili prevenzione e collaborazione. I Carabinieri all’assemblea annuale della FIT
-
Val Pusteria2 settimane fa
Carabinieri di Dobbiaco nelle scuole della Val Pusteria per la cultura della legalità
-
Oltradige e Bassa Atesina2 settimane fa
È tempo di sicurezza stradale per i “centauri” che transiteranno in Bassa Atesina e sui passi montani
-
Bolzano2 settimane fa
Due nuove sentenze (ora sette in totale) contro Volksbank: “vendita ingannevole di azioni”
-
Merano2 settimane fa
Psoriasi, a Merano l’ambulatorio specializzato nella diagnosi e nella cura. Fra Trentino e Alto Adige ne soffrono oltre 32 mila persone
-
Val Pusteria2 settimane fa
Brunico, arrestato un 20enne per detenzione e spaccio di stupefacenti. Sequestrati 200 grammi di droga per 344 dosi di cocaina e 1363 dosi di hashish
-
Sport2 settimane fa
Il Tour of the Alps è partito da Egna per a 47esima edizione
-
Bolzano1 settimana fa
Al via la seconda class action contro Volksbank. Oltre 26.000 azionisti hanno partecipato all’aumento di capitale del 2015-2016 per oltre 95 milioni di euro
-
Benessere e Salute2 settimane fa
Consegnato l’ambulatorio mobile alla Lilt
-
Bolzano6 giorni fa
Prosegue l’operazione sicurezza a Bolzano, tra fogli di via, arresti e 4 espulsioni nei controlli del fine settimana
-
Italia ed estero2 settimane fa
La donna mussulmana? “Nel pollaio” ma non se ne parla