Politica
Convegni a Bolzano, Urzì accusa: “Il Centro per la Pace dà spazio all’Islam più oscurantista”
Al centro della polemica sollevata dal consigliere provinciale di Fratelli d’Italia la partecipazione ad un convegno di Sumaya Abdel Qader – sociologa e scrittrice, supposta esponente dell’ortodossia musulmana.
Per il convegno ‘Donne dell’Islam e impegno pubblico‘ in programma sabato 5 febbraio al Centro per la pace di Bolzano è prevista la partecipazione di Sumaya Abdel Qader – sociologa e scrittrice, supposta esponente dell’ortodossia musulmana, ex consigliera comunale del Partito democratico a Milano, fondatrice dei Giovani Musulmani d’Italia, in passato al centro di polemiche per la sua presunta vicinanza ai ‘Fratelli Musulmani’.
Questa la segnalazione del consigliere regionale e provinciale di Fratelli d’Italia, Alessandro Urzì, secondo il quale la realtà culturale bolzanina darebbe spazio in diversi appuntamenti “all’Islam più ortodosso e oscurantista“.
La Qader, stando a quanto pubblicato dal quotidiano Il Giornale, “già nel 2019, secondo i Giudici italiani, sarebbe stata legata in passato ad una associazione molto vicina a quella dei ‘Fratelli Musulmani’, una delle più importanti organizzazioni islamiste a livello mondiale”.
La dimostrazione di questo legame – avrebbero scritto i Pubblici ministeri, sempre secondo quando riportato da Il Giornale – starebbe nel ruolo ricoperto dalla Qader nella Fioe, la Federazione europea delle organizzazioni islamiche. Lei stessa ha ammesso di averne fatto parte in passato, escludendo però che questa abbia dei legami con i Fratelli Musulmani.
E ancora: “Affermazione contestata però dalle risultanze dell’inchiesta citata dal quotidiano milanese durante la quale, anche per merito di Valentina Colombo, descritta dal Giornale come una delle maggiori esperte italiane di Islam, è stata la stessa guida suprema della Fratellanza, Ibrahim Mounir, ad indicare come ‘colonna in Europa’ dei Fratelli Musulmani proprio la Fioe di cui Sumaya Abdel Kader ha confermato di aver fatto parte“.
“Nel decreto di archiviazione – citato dal servizio giornalistico – per una presunta diffamazione ai danni della Qader stessa si riporta che non risulterebbero essere state smentite alcune circostanze che riguardano la famiglia della consigliera Pd, come un post pubblicato sui social in cui il marito avrebbe proposto di “cancellare” lo Stato di Israele, oppure quelli in cui sua madre avrebbe inneggiato al ‘braccio armato’ di Hamas nella Striscia di Gaza, le Brigate Ezzedin el-Qassam“.
“È preoccupante – sottolinea Urzì – che un organismo del Comune di Bolzano dia spazio ad una esponente delle visione più ortodossa ed oscurantista dell’Islam, dove religione e politica risultano essere profondamente intrecciate tra di loro”.
“Sumaja Qader è musulmana ortodossa e responsabile culturale del Caim – prosegue il consigliere – associazione islamista milanese a sua volta in passato al centro di polemiche perché sospettata di vicinanza alle tesi sostenute dalla Fratellanza Islamica e per la posizione a favore di un islam politico, poco tollerante verso il ruolo della donna musulmana nella società in un’ottica di consapevolezza dei propri diritti e doveri”.
“Lo stesso Caim. alcuni anni fa, portò in piazza a Milano prima delle elezioni quel Tariq Ramadan che da anni figura come punto di riferimento per la galassia del salafismo.
Ramadan, esponente del fronte che ha sempre attaccato lo Stato di Israele, è noto per le sue posizioni antisemite e antisioniste e nel 2003 in un dibattito aveva difeso la legge islamica che prevede la lapidazione per le donne accusate di adulterio.
La sua partecipazione ad un convegno a Bolzano alcuni anni fa, promosso guarda casa sempre dal Centro per la Pace, era stata annullata di tutta fretta, dopo la levata di scudi di tante forze politiche e anche degli esponenti della Comunità ebraica“, conclude Urzì.
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