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Politica

Covid, via autonoma bocciata dalla Consulta. Urzì: “Possibile una valanga di richieste danni. Chi pagherà?”

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E adesso chi li paga i danni procurati dalla ostinata e scellerata volontà di scegliere di percorrere a Bolzano (nella lotta contro la pandemia mondiale) una via autonoma? Quelle realtà che hanno pagato misure totalmente scoordinate rispetto le scelte nazionali chi le risarcirà? E’ possibile anche che una serie di ricorsi contro la Provincia possano ora sbloccare risarcimenti milionari, figli di una autoreferenzialità di cui nemmeno ora c’è chi dall’interno della giunta provinciale intende scusarsi.

Il giorno dopo la bocciatura da parte della Corte costituzionale delle “vie autonome” da parte delle Regioni (e ovviamente della Provincia autonoma di Bolzano) alla gestione del Covid su chi ha condotto l’Alto Adige su un terreno insidioso di scontro istituzionale con lo Stato gravano infatti ora pesanti rischi di responsabilità non solo politiche.

Si badi bene, lo scontro acceso da Kompatscher e dalla Lega in Alto Adige è stato ideologico, non a caso sostenuto anche dalle forze secessioniste, mai contro i governi Conte 1 e 2 e Draghi, sempre sostenuti ossequiosamente con i voti determinanti in Parlamento da parte di Achammer e soci.

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E a me preme ricordare come la legge per la via ‘autonoma’ che ora pone la Provincia in stato di accusa ebbe un solo voto contrario, il mio. Con la presentazione di una lunga relazione di minoranza che oggi ottiene ragione da parte dei giudici costituzionali.

Adesso il tema diventa anche finanziario: la Provincia rischia (ed a ragion veduta) di dovere riaprire i cordoni della borsa per pagare chi è stato danneggiato dall’idea di Kompatscher e Lega di potere fare da soli, ispirandosi (si ricorderanno i florilegi del Presidente della Provincia) all’Austria (oggi fra i paesi non a caso più colpiti d’Europa e che pare abbia esportato in Alto Adige anche la variante sudafricana).

Quale strategia si intende ora mettere in campo per fare fronte a questa possibile ondata di ricorsi? Lo chiederò già oggi al Presidente Kompatscher durante la seduta con i capigruppo convocata per le 17. Ora ci sono responsabilità da assumersi: pretendere da famiglie ed imprese che possano sfamarsi e pagare i debiti solo con promesse non è più tollerabile. Ma chi ha sbagliato deve assumersene la responsabilità“.

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Le dichiarazioni sono del Consigliere provinciale e regionale di Fratelli d’Italia, Alessandro Urzì.

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