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Falda Sinigo, Urzì a Bruzzese e Kompatscher: “Rischio deprezzamento immobiliare e danno economico”

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Ho provveduto ad inviare una ‘diffida bonaria’ alla Commissaria straordinaria di Merano dottoressa Bruzzese ed al Presidente della Provincia Kompatscher per sollecitare l’avvio urgente e improrogabile delle opere di risistemazione idraulica di Sinigo per scongiurare ulteriori innalzamenti della falda con i conseguenti disagi, inutilizzo delle cantine e danni economici legati anche al deprezzamento degli immobili.

Ormai il quadro è chiaro da tempo ed appare incomprensibile ogni ulteriore ritardo. La corrispondenza inviata lo scorso 4 marzo non ha ancora ricevuto risposta né dall’uno né dall’altro destinatario. Proprio la condizione straordinaria della commissaria, che allo stesso tempo riassume le funzioni di consiglio, giunta e sindaco, potrebbe velocizzare le procedure. Sul fronte della Provincia l’ultimo atto è stato invece la bocciatura da parte di Lega ed Svp dell’ordine del giorno presentato da Fratelli d’Italia in Consiglio provinciale con cui si richiedeva di prendere atto dell’urgenza e il ristoro per i danni. In assenza di risposte apprezzabili non sono escluse da parte di Fratelli d’Italia iniziative ancora più incisive, se del caso in sede legale a tutela dei legittimi interessi dei residenti.

Queste le parole del consigliere provinciale Alessandro Urzì. Ecco un passaggio della richiesta alla commissaria:



Negli ultimi anni il progressivo e consistente innalzamento della falda acquifera sta provocando sempre maggior allarme nell’abitato della frazione di Sinigo (…). A partire dalla fine degli anni 70 del secolo scorso l’area è divenuta oggetto di una forte modifica urbanistica con l’edificazione di nuovi edifici che hanno stravolto l’originario aspetto del quartiere. È in questa fase che uno scellerato disegno urbanistico ha progressivamente provveduto alla chiusura di molti dei canali preesistenti, all’interramento di altri e alla chiusura della pompa idrovora sita alla fine della via Fermi che provvedeva a prelevare le acque dei canali di bonifica ed a convogliarle attraverso il Rio Nova al fiume Adige.

Per alcuni anni la situazione non ha dato evidenti segni di criticità, ma con il tempo è andata via via deteriorandosi per poi esplodere nell’attuale grave rischio idraulico che coinvolge non solo l’area originaria di Borgo Vittoria e della via Fermi, ma ora anche la zona di Sinigo sud. Probabilmente sul  peggioramento degli ultimi tempi hanno influito anche infelici scelte politiche operate negli ultimi anni e che hanno visto la zona di Sinigo suo malgrado coinvolta.

Una tra tutte la dismissione degli impianti industriali della ex Solland (produzione di silicio) che utilizzava importanti quantitativi di acqua per il raffreddamento degli impianti, acqua prelevata dal sottosuolo tramite sei pozzi  e infine scaricata (tranne quella ulteriormente  utilizzata per il teleriscaldamento) nell’Adige tramite il rio Sinigo. Anche l’abbattimento di un elevato numero di pioppi (alberi che vengono appunto utilizzati nelle zone soggette ad interventi di bonifica perché assorbono grandi quantitativi di acqua) all’interno dell’area interessata può aver inciso in maniera determinante nell’innalzamento del livello della falda.

Il rischio concreto è che ora la situazione, in assenza di interventi immediati e risolutivi, possa sfuggire di mano (…) . Attualmente oltre alla zona del Borgo, quella che preoccupa maggiormente è tutta l’area di via Fermi. La chiusura dei canali e la dismissione della pompa idrovora hanno reso difficile se non impossibile l’eliminazione delle acque che una volta erano sospinte forzatamente fino al fiume Adige, ma che ora finiscono per pervadere la zona che a causa della sua conformazione geologica si presenta come un vero e proprio bacino di raccolta. A tal riguardo si segnala che lo scorso anno un tentativo di svuotamento del laghetto artificiale di pesca sito proprio alla fine della via Fermi non ha avuto buon fine: in una notte l’invaso è tornato a riempirsi a causa proprio della risalita dell’acqua di falda, come asserito dai tecnici sopraggiunti.

È ora opportuno e necessario che venga dato seguito senza ulteriore indugio alle misure previste e anche se non ancora programmate quantomeno individuate come urgenti dai tecnici incaricati“.

 

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