Società
La pandemia ha spinto l’accettazione dei videogiochi in Italia
Iniziamo col dire che indiscutibilmente la passione del gioco abbraccia gli italiani da sempre. Su questo vi sono pochi dubbi: la cultura italiana porta con sé un interesse notevole verso il gioco, con tutte le sfaccettature che appartengono alle varie località dello stivale.
È anche vero che con l’evoluzione tecnologica si è andati incontro a dei cambiamenti che hanno raggiunto anche i più restii, stiamo parlando in questo caso del gioco online.
Durante la fase di pandemia, chi aveva il piacere di divertirsi raggiungendo fisicamente le strutture di gioco, non ha chiaramente potuto più farlo. Ed è così che il settore dell’online gaming ha ottenuto un’attenzione ancora più significativa da parte di tutti. Non che prima giocare online fosse impossibile.
Ma innegabilmente la pandemia ha portato dei cambiamenti sostanziali per tutti; provider di gioco che migliorano la propria offerta raggiungendo sempre più persone con incentivi effettivamente sorprendenti, ed utenti che si trovano più aperti di fronte la possibilità di mettere alla prova la proposta di internet.
Siti come https://www.casinoitaliani.it/ sono stati e sono tuttora di grande aiuto in tal senso. I migliori esperti del settore, infatti, classificano tutte le piattaforme migliori dover poter iniziare a divertirsi online con giochi popolari come il poker, il baccarat o anche le slot machine più belle. Ciò è stato ed è partecipe di quel cambiamento che sta abbracciando la popolazione italiana, portando appunto una maggiore accettazione dei videogiochi in tutto il paese.
Alcuni dati interessanti – L’associazione di categoria dell’industria dei videogiochi IDEA si fa avanti in quanto a numeri. Essa afferma che sono 16,7 milioni di persone quelle che giocano regolarmente ai videogiochi, ovvero il 38% della popolazione complessiva. Ma il cambiamento sostanziale è riportato dal tempo che viene dedicato alla causa.
Si parla in media di otto ore a persona, con una leggera variazione in positivo durante la prima fase pandemica, ovvero otto ore e mezzo. Un coinvolgimento mai visto in Italia, se si pensa che questo equivale in termini pratici a circa un’ora di gioco al giorno ad individuo. Nonostante si pensi a nuove prospettive per l’educazione degli adulti alla digitalizzazione, essa ne ha indubbiamente già raggiunto una grande porzione.
Il cambio di prospettiva – Un altro fattore molto interessante che ha cambiato l’approccio degli italiani ai videogiochi è proprio legato al cambio di prospettiva. Se una volta giocare era collegabile ai giovanissimi, oggi si potrebbe dire che non è più così. Probabilmente la tecnologia è stata di grande aiuto in questo. Pensiamo un attimo a quale sia la semplicità con cui è possibile giocare oggi.
Un tempo era necessario un computer, oppure una console e quindi questo avvicinava automaticamente all’ambito solo persone con uno spiccato interesse. Oggi invece non è difficile vedere persone di età adulta divertirsi attraverso il proprio cellulare o un tablet, cosa che prima era più difficile osservare.
I tablet o gli smartphone di cui disponiamo oggigiorno si potrebbero definire già come dei piccoli computer o console portatili con cui giocare diventa proprio alla portata di tutti ed è così che i videogiochi diventano sempre più amati dagli italiani.
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