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L’amministrazione scolastica italiana non è in grado di gestire le condizioni per arrivare a un’intesa con la LUB

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L’amministrazione scolastica italiana non è in grado di gestire le condizioni per arrivare a un’intesa con la LUB, al fine di attivare i PAS per i docenti della scuola italiana in Alto Adige.

In una interrogazione (N. 2128/22 “Percorsi abilitanti per gli insegnanti della scuola italiana“) presentata dal Consigliere provinciale M5S Diego Nicolini, si chiedeva di sapere i motivi per cui la LUB attualmente si rifiuta di trovare l’intesa per abilitare anche gli insegnanti di lingua italiana e se l’ateneo abbia effettivamente tale facoltà di rifiutarsi.

Nella sua risposta scritta l’Assessore Vettorato ha precisato: “Trattandosi di percorsi abilitanti che ai sensi dall’art. 12/bis, comma 1, del D.P.R. n. 89/1983 hanno validità su tutto il territorio nazionale si ritiene che la suddetta intesa sia imprescindibile al fine di garantire la validità del titolo di abilitazione in tutta Italia”. Ne consegue che i percorsi abilitanti, istituiti ai sensi del succitato articolo 12bis per insegnanti della scuola tedesca e ladina, essendo privi dell’intesa necessaria per legge, non siano validi, anzi non possano affatto essere definiti conformi all’articolo 12bis.



Ci si chiede dunque in virtù di quale disposizione si sia potuto prescindere da un requisito essenziale, previsto da una norma di attuazione. Allo stesso modo si fa presente che le leggi di attuazione devono essere osservate da tutti, non sono facoltative. Pertanto è necessario che il Presidente Kompatscher esiga il rispetto dell’articolo 12bis da parte dell’intendenza italiana e della Lub e revochi al più presto il concorso straordinario  in fase di organizzazione e lo faccia sostituire da un percorso abilitante transitorio uguale a quello bandito per i docenti delle scuole tedesca e ladina con delibera 89/2019.

Gravissima anche l’affermazione dell’assessore Vettorato,  secondo cui l’Amministrazione non conoscerebbe i motivi per cui la LUB si rifiuta di concedere all’intendenza italiana la necessaria intesa per attivare i percorsi abilitanti. Si tratta infatti della stessa LUB che viene finanziata dalla Provincia, di cui l’assessore è anche vicepresidente e che a quanto parrebbe, si rifiuta di ottemperare a una legge dell’Autonomia.

Diego Nicolini: “Da questa risposta non si capisce quale sia stata la risposta della LUB e il motivo della sua presa di posizione. Siamo rimasti molto sconcertati dallo scarno responso dell’Assessore anche perché dopo tutti i nostri sforzi per procedere con l’attivazione dei percorsi abilitanti speciali per i docenti della scuola italiana, questa motivazione non è concepibile poiché non offre nessuna soluzione al problema di molti docenti.
 
La situazione è molto preoccupante perché non si sta ottenendo nessun passo in avanti, anzi ancora peggio, con il bando di un nuovo concorso selettivo per la scuola italiana, che con la delibera odierna si è voluto addirittura inasprire rispetto a quello appena bandito nel resto d’Italia, si sta aumentando la discriminazione tra gli insegnanti delle diverse intendenze.

Dal 2018 quelli di lingua tedesca e ladina, addirittura senza intesa, possono abilitarsi in Alto Adige per poi spendere la propria abilitazione in tutta Italia e i ladini – grazie alle modifiche apportate dal Consiglio Provinciale ai criteri per l’iscrizione nelle graduatorie della scuola italiana possono persino iscriversi nelle graduatorie della scuola di lingua italiana e di qui accedere ai ruoli, grazie a un titolo che l’assessore non ritiene valido“.

La questione deve riguardare tutta la Giunta che continua a deliberare in modo difforme per i diversi gruppi linguistici: due modalità disuguali di reclutamento, creano giocoforza disuguaglianze!  Link risposta interrogazione: http://www2.landtag-bz.org/documenti_pdf/idap_650483.pdf 

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