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Luce e gas, i costi non fanno che aumentare: quando finirà la crisi energetica?
Oggi gli italiani stanno vivendo un momento storico particolarmente complesso, dovuto alla crisi energetica scaturita dal conflitto tra Russia e Ucraina. Purtroppo, dopo aver subito la pandemia e tutte le sue conseguenze, il borsino delle famiglie non ha un attimo di tregua. Luce e gas oramai hanno raggiunto prezzi esorbitanti, e lo stesso discorso vale anche per il costo degli alimenti, schizzato alle stelle a causa della super inflazione. Vediamo dunque di capire quando finirà la crisi energetica, e i dati di settore.
L’aumento dei prezzi dell’energia in Italia
La questione è tanto semplice quanto preoccupante: rispetto allo scorso anno, il prezzo dell’energia è quasi raddoppiato. In questa situazione, come detto, hanno inciso alcune cause abbastanza conosciute come il conflitto in essere tra Russia e Ucraina, per via della riduzione dei flussi di gas spediti in direzione dei paesi del Vecchio Continente. Purtroppo si tratta spesso di discorsi tecnici, ma che gli italiani possono comunque approfondire: è ad esempio possibile leggere alcune guide che spiegano cos’è il PUN energia elettrica, ovvero un indicatore valido per comprendere quanto sale il prezzo dell’energia. Chiaro che, basandosi sulla classica legge della domanda e dell’offerta, più le materie prime diventano care, più i venditori all’ingrosso sono costretti ad aumentare i prezzi al consumatore.
Inoltre, non bisogna dimenticare quanto accaduto negli ultimi due anni: anche la pandemia ha influito, prima spingendo al ribasso il prezzo dell’energia, e poi facendolo risalire. In conclusione, la situazione attuale richiede di correre ai ripari, risparmiando ad esempio sugli sprechi energetici. Nel prossimo paragrafo, invece, cercheremo di capire fino a quando durerà questa situazione di crisi.
Una stima sulla fine della crisi energetica
Pur trattandosi soltanto di stime, in base al parere degli esperti la crisi energetica e dunque il caro bollette dovrebbero continuare almeno fino al 2023. Ovviamente molto è legato al conflitto in corso nei territori dell’Ucraina e che al momento – purtroppo – sembra ancora lontano dalla conclusione. Inoltre, va detto che per paesi europei come l’Italia, fortemente dipendenti dalle importazioni di energia, il problema potrebbe ripresentarsi in futuro. Per questo motivo, il governo dovrebbe investire cifre superiori in settori come quello della produzione di energia rinnovabile, così da non dipendere più da fattori esterni e al di fuori del proprio controllo.
Non a caso, la transizione ecologica rappresenta un punto fondamentale nei piani della Penisola, incentivata fra l’altro dalle scadenze imposte dagli organi europei e mondiali. Il modo migliore per combattere l’aumento dei prezzi dell’energia, quindi, è scommettere proprio sulle fonti rinnovabili. Nonostante tutto, va detto che il governo italiano ha comunque provato a mettere un tappo parziale alla falla, abbassando l’IVA sul gas al 5%, ma non è bastato.
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