Alto Adige
Monastero di Sabiona: delegazione di cistercensi dal vescovo Muser
Nel 2021 le suore benedettine hanno lasciato dopo oltre 300 anni il monastero di Sabiona che ora è affidato in gestione alla Diocesi, impegnata a mantenerlo come luogo spirituale.
La badessa Hohenegger e il vescovo Muser si augurano infatti che ad insediarsi nel monastero sia nuovamente un ordine religioso. Ieri il vescovo Muser ha incontrato una delegazione dell’abbazia cistercense di Heiligenkreuz presso Vienna per un sopralluogo a Sabiona. “I colloqui con i cistercensi sono molto costruttivi e saranno approfonditi nei prossimi mesi“, sintetizza il vescovo.
Il 21 novembre 2021 le ultime due suore hanno lasciato definitivamente il monastero di Sabiona sopra Chiusa in val d’Isarco, dopo una presenza di 335 anni della congregazione benedettina. Nella celebrazione di commiato il vescovo Ivo Muser aveva ricordato che “Sabiona, luogo simbolo della nostra diocesi e della nostra terra, rimane segnato dall’ora et labora delle suore benedettine. Confido che ci sia continuità nella discontinuità. Assicuriamo il massimo impegno affinché la culla della nostra diocesi rimanga un luogo spirituale animato da persone che vivono, lavorano, pregano e infondono speranza.”
Con questa premessa, il vescovo Muser ha comunicato in modo trasparente fin dall’inizio il suo auspicio che un ordine religioso possa nuovamente insediarsi a Sabiona. Obiettivo perseguito anche dalla badessa suor Maria Ancilla Hohenegger: “È desiderio tanto di noi suore benedettine quanto del vescovo che Sabiona rimanga un luogo spirituale e sia gestito da una comunità religiosa.”
Dopo l’addio delle suore il monastero di Sabiona è stato affidato all’amministrazione della Diocesi, che non ne ha la proprietà. Il vescovo ha nominato l’economo diocesano Franz Kripp rappresentante legale, con la responsabilità sull’utilizzo del complesso ecclesiale. Da alcuni mesi Kripp sta discutendo e approfondendo con i vertici della comunità religiosa austriaca i vari aspetti legati a un possibile insediamento a Sabiona. Un dialogo favorito in modo significativo dal fatto che l’economo dell’abbazia di Heiligenkreuz, padre Markus Rauchegger, è originario di Sesto Pusteria.
Ieri il vescovo Muser, la badessa Hohenegger, il vicario generale Eugen Runggaldier e l’amministratore Franz Kripp si sono incontrati a Sabiona con una delegazione di Heiligenkreuz, composta da sei persone e guidata dall’abate Maximilian Heim, per continuare in loco i colloqui su un possibile insediamento dei cistercensi.
“Anche per un’abbazia ben consolidata come quella dei cistercensi di Heiligenkreuz, con una giovane comunità di circa 100 confratelli, è una grande sfida abitare un monastero come Sabiona”, spiega Kripp. Per questo motivo è necessario approfondire le condizioni da soddisfare affinché i cistercensi possano far rivivere il sito sacro.
“Il vescovo e la badessa si aspettano che i monaci guidino il monastero come un luogo spirituale con carisma pastorale; una speranza condivisa da molte persone nel nostro territorio. Siamo quindi lieti che la comunità monastica abbia accettato di prendere una decisione definitiva entro l’estate“, conclude Kripp.
I cistercensi hanno già una lunga tradizione in Alto Adige: la parrocchia di Maia a Merano è curata dai cistercensi dell’abbazia di Stams fin dal XIII secolo. Inoltre a San Paolo di Appiano si trova il convento di Mariengarten, una sede della comunità cistercense femminile che dal 1883 è attiva nella formazione scolastica e nella pastorale. Tra l’altro, le suore che per ultime hanno lasciato il monastero di Sabiona nel novembre 2021 vivono ora nel convento di Mariengarten come “suore ospiti in clausura“.
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