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Politica

Siria, CasaPound dal ministro Martini per “Turismo Solidale”. Bonazza: “Rafforzata la sinergia del progetto”

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Se in Italia assistiamo all’ennesimo vergognoso toto-ministri di un governo autoeletto, a Damasco abbiamo incontrato invece il Ministro del Turismo siriano, Mohammad Rami Radwan Martini, per rafforzare la sinergia del progetto ‘Turismo Solidale‘ promosso da Solid onlus, ed iniziare una nuova collaborazione per il restauro delle opere e dei siti archeologici millenari.

Commosso, il ministro ci ha ricordato che quello che l’esercito siriano ha fatto per difendere questa terra, i suoi abitanti, nonché i reperti archeologici e i siti storici, ha dell’incredibile. Sono luoghi che non appartengono solo al patrimonio culturale siriano, ma appartengono al patrimonio di tutto il mondo“.

Così il consigliere comunale e coordinatore regionale di CasaPound Andrea Bonazza in visita internazionale nella capitale Damasco. Continua Bonazza:

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Nonostante la guerra ancora in corso, il ministro di Damasco non ha mai abbandonato il suo Paese, come in Italia farebbero molti pavidi. Al contrario, questo vero politico è rimasto con il suo popolo a lottare per la ricostruzione della sua terra. Una Siria martoriata da 8 anni di guerra contro migliaia di terroristi importati da 83 stati diversi e militarmente sostenuti da Israele, Turchia, USA, Arabia Saudita e Quatar“.

Una Siria inginocchiata anche da 8 anni di embarghi e sanzioni puntualmente rinnovate dell’Unione Europea e contro le quali l’esecutivo locale lotta ogni giorno. Inginocchiata da 8 anni di fake-news, manipolazioni mediatiche e duri attacchi politici al legittimo governo di Assad da parte degli stati occidentali, tra cui il nostro governo.

Il nostro che solo nel 2010 – sottolinea Bonazza – prima dell’inizio del conflitto, mandò l’allora Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, in visita ufficiale a Damasco per elogiare ‘la bellezza della Siria e l’ospitalità del suo popolo’, lodando esplicitamente l’operato di Bashar al-Assad e il suo regime. Esprimo apprezzamento per l’esempio di laicità e apertura che la Siria offre in Medioriente e per la tutela delle libertà assicurate alle antiche comunità cristiane qui residenti”.

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Ma in Italia purtroppo, si sa, in politica voltare faccia, cambiare bandiera e badogliare vergognosamente tradendo gli elettori o svendendo la sovranità al peggior offerente, rende molto più che lavorare per gli interessi della nazione.

In Siria invece, dai politici ai soldati, dagli anziani alle vedove, un intero popolo è unito in difesa della propria Patria. Un intero popolo che combatte e muore ogni giorno per quella sua irrinunciabile sovranità nazionale che noi abbiamo perso da tempo, barattandola con un gol di Ronaldo o con un voto multimediale“, conclude Bonazza.

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