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Alto Adige

Test rapido antigenico per l’allenamento e le competizioni sportive: ecco le regole

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Per la partecipazione ad allenamenti e competizioni sportive consentiti anche in Alto Adige è necessario un test Covid. In una circolare, l’Azienda sanitaria chiarisce i dettagli.

L’ordinanza presidenziale n. 10 del 26 febbraio 2021 stabilisce che per la partecipazione alle competizioni sportive nonché alle sessioni di allenamento consentite per ogni atleta deve essere sempre presentata la certificazione dell’esito negativo di un test antigenico o molecolare effettuato tramite tampone, non anteriore a 72 ore (in concreto, un test è valido il giorno in cui è stato effettuato e nei tre giorni successivi).

Chi può fare allenamento?
Possono allenarsi esclusivamente atlete ed atleti che partecipano a competizioni agonistiche riconosciute di interesse nazionale o internazionale da CONI e CIP e calendarizzate dalla rispettiva federazione sportiva nell’arco temporale dello stato di emergenza con date e luoghi certi.



Anche allenatrici e allenatori nonché accompagnatrici e accompagnatori devono fare il test?
Sì, l’obbligo del test si applica a tutto il gruppo di allenamento ossia di gara.

Anche le avversarie e gli avversari provenienti da fuori provincia devono fare il test?
Sì, l’obbligo del test si applica a tutto il gruppo di gara avversario, indipendentemente dalla sua provenienza.

Dove può essere eseguito il test?
Il test può essere eseguito presso i medici di medicina generale, presso pediatre e pediatri, presso le farmacie e presso le apposite stazioni test dell’Azienda sanitaria. Inoltre, possono eseguire il test anche medici privati nonché infermiere private e infermieri privati.

Il test è gratuito?
Presso i medici di medicina generale, presso pediatre e pediatri, presso le farmacie e presso le apposite stazioni test dell’Azienda sanitaria il test non è gratuito. I medici privati nonché le infermiere private e gli infermieri privati possono però rifornirsi gratuitamente dei kit per test dell’Azienda sanitaria. Pertanto, le singole associazioni e federazioni sportive possono organizzarsi con un medico oppure con una infermiera ossia un infermiere, i quali possono rifornirsi gratuitamente dei kit dell’Azienda sanitaria.

Quale procedura viene seguita per i test nelle strutture private?
I medici o gli infermieri eseguono il test nel rispetto delle misure di sicurezza e di igiene ed immettono l’esito nell’applicativo web dell’Azienda sanitaria insieme al recapito telefonico e mail della persona testata (per i minorenni di chi esercita la patria potestà). L’Azienda sanitaria, a sua volta, invierà a questa persona una comunicazione. Le regole specifiche per i test nelle strutture private sono fissate nella delibera del Direttore generale dell’Azienda sanitaria n. 2020-A-000803 del 9 dicembre 2020.

Cosa devono fare concretamente le associazioni sportive?
Le singole associazioni sportive possono segnalare i propri gruppi di allenamento e di gara alla federazione sportiva competente, indicando un medico oppure una infermiera ossia un infermiere come persona responsabile. Questa persona sarà accreditata e potrà poi rifornirsi gratuitamente dei kit per i test dell’Azienda sanitaria. Per la segnalazione bisogna compilare una specifica tabella e inviarla alla federazione sportiva competente, che la inoltra all’Azienda sanitaria.

È sufficiente il cosiddetto test nasale?
Allo stato attuale si tratta di un progetto pilota nelle scuole primarie. A condizione che questo test venga validato dal Ministero della salute, sarà ritenuto valido anche per lo sport.

Deve fare il test anche chi è già vaccinato?
Non c’è sufficiente evidenza scientifica sulla trasmissibilità del virus da parte di persone vaccinate, pertanto anche queste ultime devono fare il test fino a quando saranno disponibili dati scientifici più precisi.

Deve fare il test anche chi è stato positivo al Covid in passato?
Sì, le evidenze scientifiche attuali non permettono di escludere una infezione ripetuta da Covid.

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