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Conferenza Stato-Regioni, Kompatscher: il DL Rilancio non basta

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Sul tema del DL Rilancio del Governo, il presidente Kompatscher, in linea con molti altri presidenti di Regioni e Province Autonome, ha sottolineato che il decreto pone le Regioni in grosse difficoltà economiche e finanziarie. La somma di 1,5 miliardi di euro che il decreto destina a ristorare le minori entrate delle Regioni viene ritenuta insufficiente e inadeguata, a coprire le spese ordinarie delle Regioni e finanziare i loro servizi.

Kompatscher ha chiarito: “La tenuta dei bilanci e la possibilità di avere a disposizione ogni mezzo utile per sostenere il territorio e i cittadini in questa situazione di emergenza passano anche e soprattutto dagli accordi finanziari che stringeremo con il Governo“.

Per questo il presidente Kompatscher ha insistito in particolare che le Province Autonome e le Regioni a statuto speciale fossero rappresentate al tavolo ristretto che intende discutere il tema direttamente con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

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Importante segnale la riapertura dei confini il 3 giugno

Fra i temi sul tavolo, sollevato dallo stesso presidente Kompatscher, anche quello della libertà di movimento in Europa e l’apertura delle frontiere italiane per i cittadini UE e Schengen. Con l’annuncio dell’apertura dei confini dal 3 giugno il Governo ha dato un segnale importante, che è stato accolto con favore sia dai mercati turistici internazionali sia dal mondo dell’economia.

Per una vera ripartenza dell’Italia e del sistema turismo nel suo complesso è necessario che le riaperture dei confini siano bilaterali” ha detto Kompatscher.

L’esigenza espressa dal presidente è quella di un lavoro a livello europeo proprio per ottenere reciprocità in questo atteggiamento, “in uno spirito di solidarietà europea che dovrebbe superare ogni idea protezionista, come quelle che purtroppo si stanno palesando da parte di alcuni Paesi europei”.

Al contempo è necessario lavorare per garantire la massima sicurezza di viaggiatori e lavoratori. Eventuali restrizioni alla mobilità dovranno basarsi d’ora in poi, si sono detti d’accordo i presidenti della Conferenza, su valutazioni oggettive ed essere circoscritte alle sole regioni in cui l’andamento epidemiologico mostra criticità.

(e.c.)

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