Politica
Debito pubblico, ieri la lectio di Cottarelli a Bolzano. Vox Italia: “Bubbole liberiste”
Invettiva dei rappresentanti bolzanini di Vox Italia all’intervento del ‘guru’ del libero mercato Carlo Cottarelli alla Libera Università di Bolzano.
Una lectio che l’economista ha tenuto nel tardo pomeriggio di ieri (22 gennaio) alla Sparkasse Academy (su invito della stessa Sparkasse),nell’ambito della conferenza aperta al pubblico dal titolo: “Prospettive e rischi per l’economia”.
Cottarelli è Direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani dell’Università Cattolica e Visiting Professor dell’Università Bocconi.
“Il solito mantra liberista – tuonano da Vox Italia – . Cottarelli ha esposto il suo chiodo fisso relativo alla necessità di ridurre la spesa pubblica, sottacendo di ricordare che l’Italia è ormai trent’anni che è in avanzo primario, cioè che lo Stato preleva dalle tasche dei cittadini più di quanto spende per essi, al netto degli interessi sul debito.
Ciò vuol dire che quello che lo Stato spende più di quello che incassa serve esclusivamente per pagare gli interessi sul debito. Debito causato dal fatto che al nostro Paese manca la sovranità monetaria, cioè la possibilità di creare denaro dal nulla (esattamente come fa la Bce) per fare investimenti e procurare benessere al popolo italiano, così come sancito dalla Costituzione.
Per poter pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici, assumere medici, costruire ospedali, scuole, strade, infrastrutture, ecc., lo Stato deve indebitarsi con le banche, che gli prestano denaro richiedendo interesse, cioè deve fare deficit. La Ue ci ha però imposto vincoli sul deficit e il Parlamento ha addirittura imposto il pareggio di bilancio in costituzione“.
Posizioni nettamente diverse dunque su quello che sono gli scenari futuri, i possibili sviluppi e le relative ricadute sull’economia a livello mondiale ed europeo.
Sottolineano da Vox Italia: “L’economista liberista insistendo sul debito pubblico, ha omesso di dire che la causa dell’attuale enorme debito italiano è da riscontrarsi nel divorzio del 1981 Tra Tesoro e Banca d’Italia. Da quel momento i titoli del debito sovrano rimasti invenduti, che fino ad allora venivano acquistati dalla stessa Banca d’Italia, vennero messi sul mercato alla mercé della speculazione internazionale.
Ciò fece impennare i tassi di interesse e il debito italiano passò dal 48% del Pil del 1981 al 121% del 1994. Dopo di che Bankitalia fu trasformata in un soggetto privato.
Cottarelli si è inoltre guardato bene dal dire che per ridurre il rapporto debito/Pil, invece di diminuirla, bisogna incrementare la spesa pubblica produttiva. Infatti, ogni euro di spesa pubblica si trasforma in circa un euro e mezzo di Pil“.
Vox Italia, quindi, nel respingere le ‘bubbole liberiste‘, asserisce con forza la necessità per l’Italia di conquistare una piena sovranità monetaria, in primis abbandonando la moneta unica.
“Per chi afferma che uscendo dall’Euro si provocherà la svalutazione della lira e di conseguenze un’enorme inflazione, Vox Italia risponde che quando l’Italia nei primi anni Novanta uscì dallo Sme (cioè un sistema di cambi fissi, così com’è l’euro), grazie alla svalutazione ripartì alla grande confermandosi la quarta potenza economica mondiale.
Per quanto riguarda il presunto pericolo di inflazione, si ricorda che tra il 1992 e il 1995 la lira si svalutò di circa il 50%, mentre nello stesso periodo l’inflazione scese dal 5% al 4%“, concludono.
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