Salute
Quarantena, ridurre al minimo l’inquinamento da radiazioni

Non sembra un paradosso? Lavoratori, scolari, studenti, bambini, tutti a casa per difendere se stessi e gli altri dalla diffusione del virus. Ma al tempo stesso esposti a rischi per il sistema immunitario, se il salotto o l‘home office sono pervasi da inquinamento elettromagnetico.
Con poche, semplici mosse possiamo organizzarci al meglio e lavorare tranquilli, senza inquinarci.
Già prima della pandemia si era calcolato che circa l‘80% delle comunicazioni wireless avvenivano in luogo chiuso, nelle abitazioni o negli uffici. Ora sicuramente saremo vicini al 100%. Eppure è stato provato che le radiazioni elettromagnetiche causate dai collegamenti wireless sottopongono le cellule del corpo ad un vero e proprio stress.
Non solo: più questi collegamenti risultano ostacolati, ad esempio dalle mura delle case, più aumenta il livello di irradiazione da apparecchi come lo smartphone. Tra le conseguenze accertate non ci sono soltanto disturbi di concentrazione, mal di testa e problemi del sonno.
Un aspetto importante riguarda anche l’indebolimento delle difese immunitarie – proprio ora che ne avremmo il più grande bisogno. Dovremmo preoccuparci in particolare per i bambini, perchè il loro organismo in crescita risulta maggiormente aggredito dalle radiazioni.
Per stare meglio in casa propria bastano spesso pochi accorgimenti, al massimo dovremo procurarci dei piccoli accessori ordinandoli online.
Ecco come possiamo aiutarci:
– Telefonate: più sono lunghe e frequenti, più conviene utilizzare la rete fissa anziché lo smartphone, insomma il buon vecchio telefono col filo. Chi è già organizzato al top, può fare le proprie telefonate sempre via cavo collegandosi al computer. Se proprio non possiamo fare a meno del cordless, potremmo impiegarlo per le telefonate più brevi e comunque del tutto sporadiche: non dimentichiamo infatti che irradia nella testa almeno quanto un cellulare, se non di più.
– Per il collegamento del computer ad Internet non va utilizzato il wi-fi, bensí il cavo ethernet collegato al router (LAN). Una volta realizzato il collegamento, vanno spente tutte le funzionalità wireless (wi-fi) sia sul computer, sia sul router, dove spesso è presente un apposito tastino illuminato. Anche i tablet e quasi tutti i moderni smartphone possono andare in Internet via cavo, per mezzo di adattatori dedicati (impostare la modalità aereo e spegnere le funzioni wireless).
– Chi non vuole o proprio non può rinunciare al wi-fi, dovrebbe cercare di limitare questa connessione allo stretto tempo necessario. Di notte comunque andrebbe spento ogni collegamento wi-fi, perché ne va della qualità del sonno, determinante per la rigenerazione dell’intero organismo.
– Altre fonti di radiazioni wireless che possiamo facilmente eliminare o sostituire (wi-fi e/o Bluetooth) sono il mouse, la tastiera, le cuffie, le casse acustiche, la connessione del babyphone, le stampanti e gli apparecchi TV. Attenzione: ci sono stampanti e televisori che permettono di eliminare il wi-fi solo staccando del tutto la spina.
Fibra ottica, molto meglio della connessione SIM
Già ora si avverte che le esigenze del telelavoro stanno portando a saturare la rete: un argomento ideale per chi ha fretta di aprire la strada al 5G, trascurando il principio di precauzione. Le conseguenze? Un massiccio, insensato incremento dell’esposizione a radiofrequenze per gli esseri umani, gli animali, le api e l’intero ecosistema, contrastato da sempre più scienziati e politici responsabili.
Di gran lunga più efficiente e in linea con la salute sarebbe invece lo sviluppo della fibra ottica, posata fino alla porta di casa. Una distinzione dei servizi wireless fra Indoor e Outdoor porterebbe infine a rispettare la libertà personale e ottimizzare l’intero comparto delle comunicazioni.
I rappresentanti dei media possono richiedere documentazione e approfondimenti al servizio di consulenza sull’elettrosmog all’indirizzo infoconsum@centroconsumatori.it
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