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Politica

Scuola, Repetto (Pd): “Accesso negato ad alcuni, ma i tamponcini ancora non ci sono. Pasticcio grottesco”

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Dopo le polemiche innescate da Fratelli d’Italia e da molti genitori sull’obbligatorietà dei tamponi nasali fai da te per bambini e ragazzi delle scuole altoatesine al fine di poter partecipare alle lezioni in presenza, anche il Partito Democratico, attraverso le dichiarazioni dell’assessore provinciale Sandro Repetto, va all’attacco di quello che senza mezzi termini viene definito “un grottesco pasticcio“.

Scrive Repetto: “Nella giornata di oggi, giovedì 8 aprile 2021, la maggior parte delle scuole in lingua italiana, tedesca e ladina della provincia è tornata con le classi in presenza. Tuttavia la scuola italiana è stata lasciata vergognosamente sola e senza tamponi. 

Non solo le scuole primarie e il primo anno della secondaria di primo grado, dunque, come previsto dalle regole nazionali, ma anche le secondarie di primo grado (tutte le classi) e le secondarie di secondo grado per un massimo di presenza al 75%. Il tutto è però subordinato al famoso consenso delle famiglie al “tamponcino rapido” che ha mandato in crisi l’intero sistema scolastico provinciale, già messo a durissima prova dal covid.

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Oggi si sono viste scene assurde come riportato da molti media e questo non può che farci sottolineare ancora una volta come la scuola italiana sia stata lasciata allo sbando. Bisognava dare il consenso ai tamponcini, ma i tamponcini nella scuola italiana non ci sono!”.

E ancora: “Dirigenti e insegnanti sono stati lasciati completamente soli, anche di fronte a manifestazioni e intimidazioni (telefonate, diffide, minacce) gravi, e si sono trovati – in alcuni casi – a dover chiamare le forze dell’ordine. Si sono registrati dei casi in cui – applicando l’ordinanza Kompatscher già contestata anche da Roma – scolari e studenti non sono stati ammessi alle lezioni poiché non avevano il consenso al tamponcino, ma il tamponcino non esiste. 

Questo è il problema che più di altri ci pare gestito con incompetenza e in maniera grottesca: ad oggi i tamponcini per la scuola italiana non ci sono, ma gli scolari e gli studenti vengono ammessi o meno in base a un eventuale consenso distribuito dalle scuole poco prima o durante le vacanze di Pasqua, costringendo dirigenti e personale amministrativo a registrazioni di massa completamente inapplicabili alla realtà.

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Insomma, oggi si è ‘negato il diritto alla studio’ (ripetiamo, andando contro le osservazioni del Ministero all’Istruzione) sulla base di un foglio di buoni propositi, che pare essere a questo punto molto poco collegato ai tamponcini, visto che questi non ci sono. Ci mettiamo nei panni delle scuole che si sono trovate a gestire una mole immensa di lavoro, di tensioni, di criticità e ci siamo messi anche spesso nei panni di chi politicamente dovrebbe gestire la scuola. Ma la situazione grottesca ci impone oggi di sottolineare davvero con criticità come la scuola italiana sia stata abbandonata a se stessa“.

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